venerdì 15 ottobre 2010

Braccia rubate alla letteratura

Cercola, provincia di Napoli. Cinque energumeni entrano in un ristorante, nel primo pomeriggio di domenica, e con fare camorristico malmenano un uomo. Causa del raid punitivo un diverbio tra bambini sull'uso delle giostrine. Il gip, nell'ordinanza, descrive così la situazione.
"Scene già viste, protagonisti non nuovi a simili bravate, la solita, annichilita impotenza degli astanti e, al di sopra di ogni cosa, il panico che si comunica in una progressione inarrestabile, il fuggi-fuggi generale di chi, un attimo prima, si godeva la torpida, piacevole sensazione del fine pranzo. La lite tra i bambini è il pretesto per la salvaguardia di un prestigio delinquenziale oramai perso definitivamente e che tentano, invano, di poter perpetuare. Gli indagati non sono che dei pallidi, incolori replicanti. Memori di un passato "illustre", ne ripropongono il modus operandi. Si muovono, come allora, in squadriglie nutrite, hanno armi e motociclette, provengono dal medesimo posto, si sentono camorristi e come tali si comportano. L'obiettivo, però, è diventato modesto, indotto dalle contingenze, avulso da qualsiasi strategia di ampio respiro".

giovedì 14 ottobre 2010

Pubblicità Mediaset e Sky proibite. Eh, son problemi...

La talpa che Fiorello invita ad "uscire dal buco" introducendola al mondo di Sky? Denigratoria. Lo spot in cui l'abbonato Mediaset Premium snocciola i vantaggi del suo pacchetto all'abbonato della pay tv satellitare? Scorretto. Queste le sentenze del Giurì della Pubblicità in risposta ai ricorsi incrociati presentati da Mediaset e Sky: le campagne spot incriminate non potranno più essere mandate in onda.

Chissenefrega, direte voi. Verissimo.

Certo che, con tutte le brutture che si vedono nel mondo della comunicazione pubblicitaria, dall'uso della donna all'uso dei bambini, definire una "talpa" denigratoria mi sembra, questo sì, offensivo (e peccato per l'oscuramento, perchè la campagna era - per quanto lo può essere una campagna pubblicitaria - sicuramente bella). Riguardo allo spot comparativo Mediaset, ben vengano le accuse di incompletezza (limitare l'offerta Sky al calcio è ridicolo: nella cifra sono compresi più di 10 canali veri di intrattenimento e molte più partite); che queste accuse non nascondano, però, la volontà molto italiana di ostacolare questo genere di pubblicità "poco nobile" ma necessaria in un sistema che rischia sennò di tendere naturalmente all'oligarchia ed al cartello.

martedì 12 ottobre 2010

Chi specula davvero sull'omicidio di Sarah Scazzi?

L'omicidio di Sarah Scazzi ha, come accade periodicamente, appassionato l'Italia. Ma il "problema" non è certo la puntata di "Chi l'ha visto?" durante la quale la madre ha appreso, più o meno accidentalmente, la notizia già nell'aria della morte della figlia in diretta: il problema sono coloro che, a giorni di distanza e soprattutto a freddo, speculano su questa tragedia dissezionandola morbosamente, pubblicando i verbali della confessione, drammatizzando ricostruzioni, intervistando i familiari, insinuando e pontificando.

Ilvo Diamanti ha pubblicato oggi ieri una lunga riflessione sul tema dell'ansia in televisione e del ruolo della cronaca nera nella Tv italiana, in cui descrive magistralmente come e perchè ciò costituisce un problema. Il sistema mediatico italiano, almeno nel caso dei grandi mezzi di informazione (e non certo dei tabloid e della stampa scandalistica, dove non abbiamo nulla da "insegnare"), si contraddistingue infatti sia quantitativamente, per la grande molte di notizie di nera trattate ogni giorno, sia soprattutto qualitativamente: notizie decontestualizzate, particolari morbosi, alimentazione delle psicosi e degli stereotipi. Ad essere estremamente grave non è solo l'attenzione concessa a queste vicende in sè, ma anche il fatto che questa attenzione viene concessa soprattutto dai mezzi di informazione mainstream, dai Tg nazionali ai "talk-show da casalinghe" pomeridiani, togliendo spazio alle questioni rilevanti e diffondendo ansia anche tra chi ne farebbe volentieri a meno.

lunedì 11 ottobre 2010

Se il disagio mentale è una schiavitù genetica

Cosa implica il sostenere che una malattia psicologica, un deficit o un atteggiamento deviante, ha cause genetiche? Sostenere che una tale persona si comporta in un tal modo a causa di qualche predisposizione genetica migliora la sua condizione ed il modo in cui la società lo tratta, o non fa che accrescere lo stigma?

Il Guardian ha affrontato il tema con un articolo agile che però propone diversi spunti di riflessione. Il problema, d'altra parte, è rilevante: sempre più atteggiamenti (dall'ADHD alla propensione al fumo, dall'infedeltà all'omosessualità) vengono infatti imputati a cause genetiche. Secondo i sostenitori di questa visione, spesso inconsistente e frutto di scientismo e meccanicismo superficiale (certa "genetica", più che alla scienza, rimanda alla fisiognomica e alla frenologia) ma molto popolare (anche tra gli stessi malati), sostenere che un atteggiamento ha cause genetiche migliorerebbe l'atteggiamento nei confronti del malato non più incolpabile per ciò che è e quindi, necessariamente, da accettare e rispettare. "Poverino, è nato così, non è colpa sua". Questa convinzione è, tuttavia, assolutamente errata.

sabato 9 ottobre 2010

Link della settimana - Brigatismo e Facebook, minareti, Riotta&Minzolini, donne inattive, terrorismo

* Noi non siamo brigatisti da social network (Il Nichilista)
La rete, semplicemente, fornisce per la prima volta nella storia una memoria collettiva pietrificata di ciò che pensiamo distrattamente. Una sorta di bar del paese grande quanto il Paese. Dove si legge di tutto, dai corteggiamenti alle elucubrazioni etiliche, dalle frasi nobili agli insulti. Se ciò fosse vero, significherebbe che Internet, molto prima che un’arma, è uno straordinario mezzo di trasparenza e di conoscenza, per chi osservi la realtà sociale. Perché ce la presenta tutta insieme, senza separare gretto e sublime, intelligenza e stupidità. E, come tale, dovrebbe essere concepito come uno strumento di riflessione, non di giudizio. Perché tutto questo smentisce l’idea che sia la rete a renderci cattivi, violenti, costringendoci a respirare le zaffate di quelli che chiamo i «brigatisti da social network»? Perché indica che quell’odio, se di vero odio si può parlare in tutti i casi, non è figlio della rete, ma di chi la utilizza. Che sia parte del Paese reale, non di quello virtuale. Un odio che, tuttavia, desta stupori emergenziali soltanto quando si guardi alla parte (la porzione del Web sotto i riflettori mediatici) e non al tutto (i milioni di italiani che amano, odiano, si esprimono, litigano).
* L'affronto del minareto (Salam(e)lik)
Tutti sanno che i musulmani non chiedono la costruzione di "nuove" moschee, ma semplicemente di spostarsi in spazi più dignitosi e capienti. Ed è evidente che non si temono le prediche (sicuramente monitorate dalle forze dell'ordine) quanto la visibilità dei musulmani nello spazio pubblico. Le moschee vanno bene e la "libertà di culto garantita" purché si preghi negli scantinati bui e maleodoranti. Quelli che si oppongono ai minareti hanno probabilmente qualche complesso freudiano. Non si spiega altrimenti questa particolare avversione ad una torretta, presa a modello tra l'altro dai campanili. Oppure, in maniera più subdola, i minareti sono percepiti come segni evidenti di un radicamento, di una scalata sociale. E gli immigrati vanno bene purché siano poveri in canna e disposti ai lavori più umilianti.
* Meglio anonimi (Leonardo)
Tutti parlano sempre male di Minzolini. Sembra che faccia un tg1 pessimo. Io non lo guardo spesso, ma ogni tanto mi è capitato e, devo dire, non è poi così malaccio. Nel suo genere, anzi, lo trovo molto professionale – una spanna sopra ad artisti come Giordano o Liguori e, perdonatemi la bestemmia – forse anche qualche centimetro sopra al mito indiscusso del settore, Emilio Fede. Davvero, un buon prodotto. Fosse per me aggiungerei qualche marcetta militare e accelererei alcune riprese, ma è il mio lato old-fashioned, lasciatemi perdere. Ci sono invece delle finezze che si lasciano apprezzare incondizionatamente. Per esempio, quando riportano una telefonata di Berlusconi: di solito in queste situazioni si mette in video una fotografia. Il problema è che le telefonate di Berlusconi a Minzolini durano parecchio, e una sola immagine stancherebbe; per ovviare a ciò Minzolini dispone di una lunga serie di ritratti del premier, e li monta in rotazione mentre Berlusconi parla. Ora, è quasi miracoloso il modo in cui la foto di Berlusconi sembra sempre combaciare con quello che sta dicendo in quel momento: se è arrabbiato, ecco una bella foto di Berl. accigliato; se c'è una battuta, eccolo che sorride a 32 carati. Ci vuole del talento per fare informazione così, e Minzolini quel talento ce l'ha.
* Le donne a caccia del lavoro (Chiara Saraceno @ La Repubblica)
Il fatto che la metà delle donne italiane risulta «inattiva» dovrebbe costituire un problema politico rilevante ed essere al centro dei dibattiti sullo stato non solo della nostra economia, ma della nostra società. Perché significa che la metà delle donne in età da lavoro non ha nessuna speranza di ottenere una autonomia economica ed invece deve dipendere dall'avere un marito e sperare che il matrimonio duri, senza poterne uscire se si rivelasse insopportabile. Significa che gran parte delle famiglie italiane, soprattutto, ma non solo, al Sud, ha un solo percettore di reddito, dalla stabilità ed adeguatezza del quale dipende la sopravvivenza di tutti. Al punto che quando questo marito si trova senza lavoro e senza ammortizzatori sociali e non sa dove sbattere la testa, quindi non riesce più fare fronte alle proprie responsabilità economiche, può anche decidere che non valga più la pena vivere. È successo all'operaio disoccupato di Castellammare, che non ha più retto la «vergogna» di non riuscire a mantenere moglie e figlie.
* Animalisti battono islamisti 13 a 1 (Kelebekler)
Lo scorso aprile, Europol – che non è l’UCOII, ma è il coordinamento di tutte le polizie europee – ha reso noti i dati ufficiali sugli atti di terrorismo in Europa nel 2009. Diamo ovviamente per buona la loroTE-SAT 2010, EU Terrorism Situation. A Trend Report, ci sono stati 294 attentati nell’Europa continentale, più 124 in Irlanda del Nord (compiuti tutti da gruppi repubblicani dissidenti). Ai primi posti, l’ETA in Spagna, il Fronte di Liberazione Nazionale Corso, 40 attentati compiuti da gruppi di estrema sinistra, quattro da estremisti di destra in Ungheria. Gruppi armati di animalisti hanno compiuto attentati in ben 11 paesi dell’Unione Europea, più la Norvegia e la Svizzera. Che fanno 13 paesi (il rapporto non precisa il numero di azioni). Molto dopo gli animalisti,vengono gli islamisti. Con 1 (un) attentato in tutto il continente. Che poi è quello compiuto dal disgraziato Mohammed Game. Un attentato. Dopo gli animalisti. definizione di terrorismo. Secondo il rapporto, intitolato

venerdì 8 ottobre 2010

Berlusconi: "come noi i cinesi sono fautori della politica del fare". E Liu Xiaobo?

Come ricordato da Il Giornale,
il premio Nobel per la Pace è stato assegnato al dissidente cinese Liu Xiaobo "per la sua lunga e non violenta battaglia per i diritti umani in Cina". Un premio alla battaglia di un uomo che ha deciso di spendere la propria vita per la libertà e la democrazia. Cinquantacinque anni, scrittore, da tempo è attivo nella difesa dei diritti umani nel suo Paese. Per ovvie ragioni è inviso al regime di Pechino. Dal 2008 è in carcere. E' stato condannato a undici anni per "incitamento a sovvertire il potere dello Stato". Una motivazione scontata per un uomo che si batte per la democrazia in Cina.
Proprio ieri Berlusconi ha ricevuto Wen Jabao, primo ministro cinese. Come riportato da tutti i quotidiani,
Berlusconi è intervenuto ancora una volta, per ricordare che "come noi i governanti cinesi sono fautori della politica del fare e preferiscono affrontare i problemi concreti piuttosto che irrigidirsi su questioni di principio". Parlando dal palco del Teatro dell'Opera, Berlusconi ha ripetuto il suo elogio alla politica "dei dirigenti cinesi", che "privilegiano la politica dell'armonia e della sicurezza che è molto concreta". "Una politica - ha concluso - che consiste nel mettere il buon senso sul tavolo e cercare un accordo con tutti".
Come noi? Politica del fare? Affrontare i problemi concreti? Privilegiare la politica dell'armonia e della sicurezza? Mettere d'accordo tutti?

Va bene la realpolotik. Ma sbaglio, o c'è qualcosa che non va in questo "eccesso di zelo"?

giovedì 7 ottobre 2010

Come trovano i giovani il loro primo lavoro?

Come segnalato dal blog di Rosaria Amato l'Istat ha appena pubblicato un report dell'indagine "L'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro" che analizza, tra le altre cose, i canali che nel 2009 hanno permesso ai giovani di trovare il loro primo lavoro.
 

Come mostra la tabella (presa da qui) il canale più efficace è quello delle conoscenze, delle voci carpite in giro e delle vere e proprie raccomandazioni: nel complesso sono utili al 55% dei giovani, anche se la percentuale scende al 31% tra i laureati. Seguono le richieste dirette alle aziende e la risposta agli annunci su web e giornali (23,4%); in coda le agenzie di lavoro interinale e i centri per l'impiego (4,6%).

mercoledì 6 ottobre 2010

Santanchè: Le liste chiuse? Fanno bene alle donne

Secondo Daniela Santanchè le preferenze sulle schede elettorali (al posto delle attuali liste chiuse scelte dai partiti) penalizzerebbero le donne. Secondo la Santanchè, intervenuta a Omnibus (La7, mercoledì mattina), le "campagne elettorali con le preferenze sono molto più costose"; le donne, tuttavia, "hanno normalmente molte meno risorse [economiche] da investire nelle campagne elettorali". In una competizione elettorale aperta le donne non avrebbero, secondo la nostra, i denari per guadagnarsi la visibilità: un buon motivo, sempre secondo la Santanchè, per conservare l'attuale legge elettorale.

Effettivamente il metodo-Stracquadanio è efficace soltanto quando a decidere sono in pochi.

Non paga l'abbonamento, i pompieri non intervengono. South Fulton e il "modello Adro"

South Fulton è molto probabilmente una amena cittadina della provincia americana di circa 3.000 abitanti; una di quelle cittadine americane dove le persone si conoscono, le strade sono pulite, le scuole in ordine, i bambini biondi, le pancie piene, gli uomini paonazzi e coi baffi. E dove il problema del free rider, dei furbi che usufruiscono di un servizio (vitale) senza pagarlo, è stato risolto - per intenderci, senza chiamare in causa i Tea Party o il neoliberismo - "Adro style".

South Fulton (come tempestivamente raccolto, tra gli altri, da mazzetta) è oggi al centro del dibattito americano dopo che i pompieri hanno lasciato bruciare la casa di una famiglia che aveva 'dimenticato' di pagare il canone (75 dollari) annuo per usufruire del servizio. A South Fulton, infatti, il servizio dei pompieri è municipale (nonché basato sul volontari) ma è garantito soltanto a coloro che risiedono all'interno del centro abitato; chi vive nelle case appena fuori può usufruirne ma soltanto pagando un canone annuo. E chi si 'dimentica'?

martedì 5 ottobre 2010

L'esotismo nell'altro che uccide

Ci deve essere sempre qualcosa di esotico nell'altro che uccide; ma basta un dettaglio, quel tocco di etnico in più, per alimentare attraverso la cronaca le visioni distorte e i pregiudizi controproducenti. 

Guardate i titoli dei giornali: lo straniero che uccide lo fa sgozzando e non accoltellando; lapidando e non semplicemente colpendo con oggetti contundenti; lo fa con l'aiuto del clan familiare e non con l'aiuto di complici; lo fa perchè esiste l'Izzat (che è sinonimo di onore ma va ben esplicitato nel suo rimandare all'altrove) e non perchè è un padre-padrone; ed infine spesso seppellisce, magari nell'orto e con la testa girata alla Mecca, invece che occultare. Mica come noi. Dettagli macabri contro eufemismi: dettagli che rafforzano però nella mente del lettore il pregiudizio, l'idea di avere a che fare con un mondo culturale irriducibile. Perchè l'associazione tra cultura e tendenze omicide emerge forte da queste differenze lessicali; quasi a dire che i pachistani lapidano e sgozzano, e non c'è niente da fare, perchè sono abituati a veder la gente lapidata o sgozzata per le loro strade. "E' la loro cultura", ti verrebbe da dire a leggere il giornale; peggio: "è la loro natura".

lunedì 4 ottobre 2010

Adro Federalista. Pulizia (parziale) dei soli? Purchè la paghi Roma

Disponibilità a eliminare parte dei 700 soli delle Alpi che imbrattano la scuola, a patto che però a pagare sia il Ministero dell'Istruzione. Così Oscar Lancini, colonnello Kurtz della provincia padana, in una lettera ufficiale.

Come prima cosa questa lettera rappresenta un passo indietro rispetto a quanto trapelato finora:  si parla infatti di razionalizzazione e non di rimozione completa dei simboli. Oscar Lancini , da buon zuccone padano, non ci sta a dire di avere sbagliato: si sente accerchiato, si sente braccato. E' come un bullo  finito in una cosa troppo più grande di lui che reagisce con tanta più rabbia impacciata tanto più sente di essere rimasto solo e di avere un torto marcio.

sabato 2 ottobre 2010

Link della settimana - congedi di paternità, business dei pellegrinaggi, modello Adro, golpe in Ecuador, pecore clandestine

* Vichinghi col biberon (da iMille)
La Norvegia è stato il primo paese a introdurre la paternità obbligatoria (dieci settimane al 100 percento oppure dodici all’80 percento dello stipendio) [n.d.r. Obbligatoria significa che se il padre non ne usufruisce vengono perse]. A ruota tutti gli altri paesi scandinavi hanno introdotto legislazioni dello stesso tenore. Varia solo il numero di mesi e la percentuale dello stipendio che viene decurtata (sempre molto bassa). In Danimarca i mesi sono solo sei al 100 percento e altri sei al 90 percento. In Finlandia è consentito per gli uomini un congedo di ventisei settimane, durante le quali percepiscono un assegno di paternità: nel 2000 fu addirittura l’allora primo ministro Paavo Lipponen a usufruirne.In Svezia il congedo parentale consiste in sedici mesi da dividere a scelta tra i due genitori ( di cui sessanta giorni sono si ciascun genitore e non possono essere ceduti all’altro). I padri sono incentivati da un bonus economico che è massimo quando i genitori dividono esattamente a metà i giorni a disposizione (otto mesi per uno). Inoltre i genitori hanno diritto a lavorare part-time fino al compimento degli otto anni del bambino.
Boom dei luoghi di culto non riconosciuti dalla Chiesa. Quando le apparizioni mariane non sono accertate, i pellegrinaggi sono vietati. Ma solo formalmente. In rete decine di siti sulle lacrime portentose dove si possono acquistare magliette e fare offerte
 * La secessione morbida (da Il Sole 24 Ore)
Una, dieci, cento Adro. La "valanga verde" avanza in provincia di Brescia. La punta dell'iceberg, sotto i riflettori ormai da più di 10 giorni, è la scuola del comune franciacortino, in provincia di Brescia, al centro della polemica perché marchiata dagli stessi simboli presenti nel logo della Lega Nord. Allargando lo sguardo alle altre amministrazioni comunali della provincia, però, non si contano più, da 2 anni a questa parte, le ordinanze, i bandi di concorso, i regolamenti comunali nel segno di una pretesa difesa della "padanità" del territorio.
Tutto iniziato nelle prime ore della mattina ecuadoriana, quando poliziotti e militari hanno iniziato a occupare alcune caserme, la prima quella Regimento Quito,  non appena è stata approvata la legge che li equiparava a dipendenti statali, prevedendo  un riequilibrio dei salari e eliminandone i privilegi. In breve tempo il paese si è trasformato in una polveriera. L'aeroporto è stato occupato e nel Paese è scattata la paura. Il Presidente ha tentato anche di parlare con i rivoltosi,  faccia a faccia, ma questi hanno sparato contro di lui gas lacrimogeni. Durante il parapiglia Correa si è procurato, appunto, l'infortunio alla gamba recentemente operata che l'ha costretto a dirigersi verso l'ospedale della Policia Nacional, dove ha subito il sequestro.
Le pecore vengono importate in Sardegna e naturalizzate sarde. Il pecorino sardo è prodotto da ovini con la cittadinanza onoraria. E' una delle regole della globalizzazione: se la Sardegna non va alla pecora, è la pecora che va alla Sardegna. I pastori, affezionati alle loro pecore doc, hanno bloccato le navi della Tirrenia e della Grimaldi a Porto Torres, i belati provenienti dai camion li avevano insospettiti. All'avvicinarsi degli aderenti al Movimento Pastori Sardi gli autisti si sono dati alla fuga nelle campagne dietro il porto portando con sé i documenti di viaggio, ma non le pecore. Per ora sono dati per dispersi.

venerdì 1 ottobre 2010

L'anti-terrorismo come forma di fiction letteraria

Dopo il falso allarme attentato al Papa di pochi giorni fa, e dopo una raffica di allarme bomba altrettanto fasulli a Parigi, Sky News ricostruisce l'ultimo diabolico piano terroristico sventato tempestivamente dai servizi segreti occidentali. Effettivamente gli allarmi-bufala del passato ci avevano ormai assuefatto: con l'evacuazione serale della torre Eiffel ormai diventato un appuntamento fisso della vita mondana parigina, è evidente come per attirare l'attenzione ci voglia ormai qualcosa di più articolato.

Meglio aprire l'atlante perchè questa volta hanno veramente dato il meglio.