mercoledì 13 luglio 2011

"Smash my Rickshaw" - i Prodigy in India

I Prodigy, storica band di musica elettronica degli anni '90, ha tenuto nel gennaio 2011 due enormi concerti in India. Il risultato è un cortometraggio surreale e splendido allo stesso tempo, impagabile perché riesce a produrre contemporaneamente molta adrenalina e molte domande.

Probabilmente molti si lamenteranno e parleranno di colonizzazione di una cultura millenaria, o di smacco ai milioni di pariah da parte dell'élite cosmopolita indiana e globale. Personalmente, da fan del meticciato e del mutamento quale sono, non riesco però a non essere entusiasta della cosa.

Quel "Smash my Rickshaw" scritto a pennarello che compare alla fine del video cos'è, se non un capolavoro di intercultura?


martedì 12 luglio 2011

Nostalgia balcanica. Sarajevo passata e presente [Azra Nuhefendic]

La scrittrice Azra Nuhefendic, su Osservatorio Balcani e Caucaso, ci accompagna nostalgicamente nella Sarajevo del passato, del profumo dei tigli e della leggerezza giovanile, e poi nella Sarajevo del presente, delle cene in cui vecchi compagni di liceo sparsi per il mondo si incontrano e dei giovani cresciuti nell'odio.

Un pezzo pieno di elegante retorica (pare che il balcanico, per esistere, debba essere per forza intriso di malinconia), che ci fa capire come gli spazi fisici siano anche anche e soprattutto luoghi dello spirito.

giovedì 7 luglio 2011

Invenzione, vita e fallimento degli spazi turistici

Ryan Anderson, del blog Etnographix, riflette sulla "vita" dei luoghi turistici: sulla loro costruzione, sul loro adattamento alle circostanze e sul loro destino (The lives (and meanings) of tourist spaces).


Gli spazi turistici non sono semplici luoghi: sono prodotti. Come tali essi devono essere costruiti ed allestiti, devono posizionarsi su un mercato e confrontarsi con i competitors, ma soprattutto rischiano di perdere appeal e di diventare obsoleti. Anderson ripercorre velocemente  questi processi, partendo da aneddoti e studi nuovi.

Tutto questo ci conduce ad una grande domanda: è serio, saggio e "moralmente corretto" continuare a pretendere di fondare lo sviluppo economico duraturo di comunità e luoghi su un business "gonfiato", forse degradante e soprattutto tremendamente effimero quale quello del consumo di luoghi?

mercoledì 6 luglio 2011

La nuova periferia e la vita dello spirito

Fabrizio Bottini, su Eddyburg, prova a tracciare un collegamento fra "l'ideologia suburbana" (cioè quella tendenza a spalmare le metropoli creando quartieri dormitorio fuori città che sostituiscono alla campagna una provincia sterminata ed antropizzata tutta non luoghi, sterpaglie e tangenziali ingolfate) e la discriminazione delle operaie Ma-Vib di Inzago (Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei).

A prescindere dal legame (forse un po' tirato) tra città diffusa e operaie licenziate, le osservazioni di Bottini sulla agra vita suburbana e sul provincialismo anni '50 che questi luoghi (che sono le vere periferie - termine usato con tutte le connotazioni del caso - d'oggi) contribuiscono a produrre sono estremamente interessanti (e qui mi torna in mente anche un mio vecchio pezzo sul mito sicuritario della "villetta fuori città"). 

Di certo, parafrasando Simmel, questa nuova provincia sembra avere effetti straordinariamente mortificanti e dannosi sulla la vita dello spirito.

martedì 5 luglio 2011

Vip, fotografi e starlette chiacchierate si dimenano nell'ultimo locale alla moda. New York, 1961

Esattamente cinquanta anni fa, a New York, nasceva una delle più clamorose ed influenti mode estive della storia: il Twist. Giuseppe Videtti, su Repubblica (Again, again and again i cinquant’anni del ballo che conquistò il mondo; ne parla anche l'Espresso) ricostruisce la nascita di uno dei primi "tormentoni" della allora nascente cultura popolare giovanile, avvenuta negli studi di una radio privata e soprattutto in un piccolo locale di New York gestito da un affiliato del clan malavitoso dei Genovese divenuto di gran moda fra le celebrità trend-setter del tempo (nel video, i Beatles).

Il tutto è straordinariamente moderno.

lunedì 4 luglio 2011

La madonna di Medjugorie combatte a fianco dei paramilitari croati

A Medjugorje, sul tormentato confine tra la Croazia e la Bosnia, si trova il più visitato fra i santuari mariani non riconosciuti dal Vaticano. L'Osservatorio Balcani e Caucaso, riprendendo una fondamentale inchiesta pubblicata dal Riformista (Trent'anni di Medjugorje), racconta ciò che si agita attorno alle teste dei pellegrini assorti nelle loro ossessioni e nelle loro illusioni metafisiche: il nazionalismo croato, il ruolo politico dei francescani locali (ed il legame storico fra francescanismo e estrema destra), le pulizie etniche degli anni '40 e '90, la propaganda anticomunista, gli interessi commerciali.

Che (a prescindere dal significato e dal valore che il luogo ha agli occhi dei pellegrini, soprattutto italiani) la spiegazione principale delle controverse apparizioni mariane sia da cercare fra le pieghe della storia locale?

venerdì 1 luglio 2011

Il culto del cargo e il "marketing non etico" di Nestlé

Convincere le madri a sostituire l'allattamento al seno con il latte artificiale, promettendo bambini più alti e intelligenti (e pagando tangenti a medici e autorità locali). Tutto appare straordinariamente convincente, quando lo spacciatore ha il sapere - che è davvero potere - dalla sua parte. Peccato però che, oltre a non diventare più intelligenti e a comportare un costo extra per le famiglie illuse, i bambini allattati nel "terzo mondo" con latte in polvere - conservato e preparato con acqua spesso contaminata, e magari mal dosato visto che nessuno sa leggere le istruzioni che non sono scritte negli idiomi locali - hanno - a quelle latitudini - da 4 a 6  volte più probabilità di morire di malattie infettive rispetto ai bambini allattati al seno.

GreenReport (Ong contro Nestlè:«In Laos marketing non etico contro l’allattamento al seno») e - in originale e con link - IRIN (LAOS: NGOs flay Nestlé’s infant formula strategy) raccontano l'ultimo episodio (Nestlé che in Laos tenta di convincere le madri a sostituire l'allattamento al seno con il latte artificiale) di una storia lunga, lunghissima, cominciata con Cristoforo Colombo e declinata nei secoli coerentemente con lo spirito del tempo fino ad essere rubricata sotto la categoria di "marketing non etico"

Per provare a comprendere - dal loro punto di vista - perché tutto ciò accade, forse è il caso di chiedere aiuto alle teorie antropologiche sul cosiddetto "culto del cargo".