mercoledì 6 luglio 2011

La nuova periferia e la vita dello spirito

Fabrizio Bottini, su Eddyburg, prova a tracciare un collegamento fra "l'ideologia suburbana" (cioè quella tendenza a spalmare le metropoli creando quartieri dormitorio fuori città che sostituiscono alla campagna una provincia sterminata ed antropizzata tutta non luoghi, sterpaglie e tangenziali ingolfate) e la discriminazione delle operaie Ma-Vib di Inzago (Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei).

A prescindere dal legame (forse un po' tirato) tra città diffusa e operaie licenziate, le osservazioni di Bottini sulla agra vita suburbana e sul provincialismo anni '50 che questi luoghi (che sono le vere periferie - termine usato con tutte le connotazioni del caso - d'oggi) contribuiscono a produrre sono estremamente interessanti (e qui mi torna in mente anche un mio vecchio pezzo sul mito sicuritario della "villetta fuori città"). 

Di certo, parafrasando Simmel, questa nuova provincia sembra avere effetti straordinariamente mortificanti e dannosi sulla la vita dello spirito.

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