venerdì 1 luglio 2011

Il culto del cargo e il "marketing non etico" di Nestlé

Convincere le madri a sostituire l'allattamento al seno con il latte artificiale, promettendo bambini più alti e intelligenti (e pagando tangenti a medici e autorità locali). Tutto appare straordinariamente convincente, quando lo spacciatore ha il sapere - che è davvero potere - dalla sua parte. Peccato però che, oltre a non diventare più intelligenti e a comportare un costo extra per le famiglie illuse, i bambini allattati nel "terzo mondo" con latte in polvere - conservato e preparato con acqua spesso contaminata, e magari mal dosato visto che nessuno sa leggere le istruzioni che non sono scritte negli idiomi locali - hanno - a quelle latitudini - da 4 a 6  volte più probabilità di morire di malattie infettive rispetto ai bambini allattati al seno.

GreenReport (Ong contro Nestlè:«In Laos marketing non etico contro l’allattamento al seno») e - in originale e con link - IRIN (LAOS: NGOs flay Nestlé’s infant formula strategy) raccontano l'ultimo episodio (Nestlé che in Laos tenta di convincere le madri a sostituire l'allattamento al seno con il latte artificiale) di una storia lunga, lunghissima, cominciata con Cristoforo Colombo e declinata nei secoli coerentemente con lo spirito del tempo fino ad essere rubricata sotto la categoria di "marketing non etico"

Per provare a comprendere - dal loro punto di vista - perché tutto ciò accade, forse è il caso di chiedere aiuto alle teorie antropologiche sul cosiddetto "culto del cargo".

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