martedì 28 settembre 2010

La mappa degli stereotipi europei

Per gli americani la terra del padrino, per i francesi i vicini guasconi e chiassosi, per gli inglesi la patria dei tamarri brizzolati, per i tedeschi la terra della pizza e dei musei: è questa l'Italia vista dall'estero secondo le mappe degli stereotipi (i popoli europei visti da americani, inglesi, francesi, tedeschi, italiani e bulgari) create da un artista bulgaro-londinese e pubblicate sul suo sito (descritte in maniera estesa dal Corriere, e ripubblicate con didascalie in italiano qui).

Pur prendendo questo lavoro con le molle, è interessante riflettere sulle origini di questi stereotipi.

* Primo: quasi tutti gli stereotipi hanno per oggetto accadimenti tutto sommato recenti - come a dirci che sono mutevoli e quindi si possono cambiare rapidamente.

* Secondo: questi stereotipi sono spesso soltanto la rivisitazione di vecchi stereotipi che si hanno semplicemente rinnovato l'oggetto - come a dire che i pregiudizi non sono poi così duri a morire: spesso muta solo la forma e non la sostanza.

* Terzo: le fonti principali sono i movimenti di persone (il viaggio e l'immigrazione), la politica (Gazprom, il comunismo) e la cultura materiale popolare (il porno, la cannabis). Come a confermarci che è su questi ambiti che bisogna lavorare.

Di seguito la mappa dell'Europa secondo gli stereotipi nutriti dagli stessi italiani. Tra tutti gli italiani sembrano essere quelli che si muovono meno e che quindi sono meno interessati all'altrove: lo dimostra la scarsa fantasia ed il fatto che dietro a quasi tutte le rappresentazioni ci sia semplicemente qualcosa di ascoltato distrattamente al telegiornale (o al massimo un classico week end a Praga o a Amsterdam).

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