lunedì 27 settembre 2010

Link della settimana - Bimbiminkia, Mosè, Huffington Post, Laura Ravetto, Castelli & Corea

* Se i bimbominkia sapessero (dal blog Leonardo)
"La sfiga di essere preadolescente negli anni Dieci: nessuno vuole venderti nulla di più strutturato di un braccialetto in plastica. I CD ormai li comprano solo i vecchi sbabbioni – ai bimbominchia al massimo riesci a piazzare una suoneria, ed è tutto. Se vuoi appassionarti a Lady Gaga, puoi farlo, ma non è come Madonna Ciccone, che alienava completamente tua madre tredicenne dai gusti dei suoi genitori. Una tredicenne di oggi che si accosta a Lady Gaga si trova davanti a riferimenti culturali che sua madre capirà meglio di lei. In effetti stiamo rivendendo gli anni Ottanta in frullati omogeneizzati, sperando che i nostri figli non abbiano bisogno di nient'altro. Poi vengono su un po' fessi e li sfottiamo, ma è un modo per sentirci ancora padroni della situazione". 
* La traversata del mar Morto e i fondamentalisti evangelici su Repubblica (da Kelebekler)
Vedo esposta in edicola la prima pagina di Repubblica, che non è il quotidiano di Vittorio Feltri. In basso, ma ben evidente:
Ricostruito il “miracolo” il vento aprì il Mar Rosso
Da cui una persona di media cultura ricaverà che
1) Mosè è veramente esistito
2) Mosè ha davvero attraversato il Mar Rosso,
3) adesso gli scienziati avrebbero scoperto come è avvenuto e
4) che queste due affermazioni sono suffragate dall’autorevolezza di un quotidiano.
* Aggregatori: i buoni e i predatori (es. Huffington Post) (da lsdi - Libertà di Stampa e Diritto di Informazione)
Ecco i “principi” dell’ Huffington Post:
– Prendi un articolo originale disponibile su internet, preferibilmente non coperto da paywall.
– Confronta l’ argomento con le analisi di traffico su quello che i lettori amano sul tuo superblog.
– Riedita l’ articolo con un tasso di compressione fra il 15 e il 30%  (a volte di più), cercando di stare il più possible in linea con una interpretazione elestica dell’ “uso corretto” del materiale.
– Il risultato della tua ‘lavorazione’ editoriale deve assolutamente essere una entità autosufficiente.
– Tante citazioni e link a volontà, ovviamente; la tua correttezza deve essere indubitabile; il linkare non è un gran problema perché ormai nessuno clicca e va alla fonte originale (il tuo trattamento deve essere organizzato in modo tale da prevenire il percorso verso il contenuto originale).
– Ce l’ hai fatta: il lettore deve restare nell’ ambiente dell’ Huffington Post, nel quale lascerà commenti e ciarle a profusione; condividerà il “pezzo” su Facebook, creando ulteriore riverberazione alla macchina di HuffPo, che poi la rivenderà ai suoi inserzionisti.
* Fenomenologia dell'onorevole Laura Ravetto fan del Blackberry (dal blog reporters)
Chi guarda il programma da casa non può capire le dinamiche che gravitano intorno all'onorevole Ravetto. Certo, i telespettatori hanno potuto vedere con quale arroganza questa sera abbia affermato che i dati Ipsos presentati da Pagnoncelli sull'indice di gradimento nei confronti dei principali attori della scena politica italiana fossero falsati perché Berlusconi era dato al 40% "quando lui nelle piazze viene acclamato da tutti" (cosa usano i sondaggisti del Pdl, l'applausometro?). Ma il meglio di sè la Ravetto lo dà il secondo successivo ad ogni suo intervento, lo dà a partire da quella frazione di secondo in cui le telecamere smettono di inquadrarla e lei può dedicarsi alla sua attività preferita: leggere i messaggi arrivati sui Blackberry. Il plurale è voluto. Dietro di lei ci sono quattro assistenti che affannosamente le passano i vari cellulari dove la bionda deputata può leggere gli interventi da fare.
 * Castelli ad Annozero dice una "boiata" su Corea del Sud e salari bassi e nessuno lo contraddice (da AgoraVox)
Il ministro Castelli, ospite giovedì sera della trasmissione condotta da Michele Santoro, ha detto la classica " boiata pazzesca": perdiamo appalti – si parlava della cantieristica navale – a causa della concorrenza della Corea del Sud, paese dove hanno stipendi bassissimi. In Corea del Sud, però, cosa stranota a chiunque abbia anche solo un vago interesse per le questioni economiche, non solo gli stipendi non sono bassissimi, ma addirittura sono i più alti di tutta l’OCSE.Ecco la classifica degli stipendi medi aggiornata al Febbraio 2010: al primo posto la Corea del Sud (39.931 dollari), secondo è il Regno Unito (38.147) e terza la Svizzera (36.063). Seguono, dal quarto al decimo posto: Lussemburgo (36.035), Giappone (34.445), Norvegia (33.413), Australia (31.762), Irlanda (31.337), Paesi Bassi (30.796) e Usa (30.774).E l’Italia? Con 21.374 dollari (poco più di 14.700 €), il nostro paese occupa la ventitreesima posizione, collocandosi dopo quasi tutti gli altri paesi europei, le cui retribuzioni nette annue si aggirano in media intorno ai 25mila dollari e in particolare Germania (29.570), Francia (26.010), Spagna (24.632).

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