Questo è il testo di una sorta di lettera aperta che ho inviato a Femminismo a Sud che ringrazio per lo spazio.
Vi scrivo dopo aver visto la puntata di Presa Diretta “senza donne” [potete guardarla per intero QUI]. Dal minuto 1.08.50 si parla, tra le altre cose, della situazione delle dipendenti Omsa e Golden Lady. Come saprete meglio di me Omsa è già finita nell’occhio del ciclone dopo aver delocalizzato lo stabilimento di Faenza (oltre che per le pubblicità sessiste). Ora salta fuori che Omsa è azienda “leader” anche nel comportamento anti-sindacale, negando alle madri le loro esigenze di part-time, flessibilità, asili aziendali.
Omsa è un’azienda italiana che ha costruito la sua fortuna sulle donne italiane. Ma Omsa, al contrario del suo slogan, non è amica delle donne. Da nessun punto di vista. Delocalizza, nega i diritti alle madri, nutre con i suoi spot un immaginario deprimente.
Per questo credo che Omsa / Golden Lady possa diventare un simbolo. Prendiamocela con lei, per cominciare. Mi piacerebbe veder nascere un grande boicottaggio, vedere realtà e persone che si uniscono nella rete come nella realtà. Vedere i blog riempirsi di banner, i social network riempirsi di gruppi. “Boicotta Golden Lady nemica delle donne”. Sentire che il tema dei diritti delle donne che lavorano (che interessa alle donne ma anche ai compagni, ai figli, alla società) rimane al centro del dibattito e muove opinioni e denaro. Sono cose che non si usano più? Eppure mai come in questi anni e mai come su questi temi ci sarebbe possibilità di successo. C’è tanta gente che si sente inerme: primi tra tutti lavoratrici e lavoratori che non erano così ricattabili da decenni.
Credo che voi abbiate i mezzi per promuovere qualcosa di serio, per sentire persone e per far girare voci. Magari puntando sugli aspetti più “semplici”: diritti delle donne-madri, e poi delocalizzazioni. Forse rispetto alle tante altre battaglie che fate questa battaglia può sembrare meno rilevante. Ciò nonostante credo sia importantissima.
Buona giornata
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