venerdì 30 aprile 2010

L'Italia vince il "peggior legge sull'immigrazione award" di Foreign Policy!

La copertina di Foreign Policy di oggi è dedicata alle "peggiori leggi sull'immigrazione del mondo" (in alternativa, usato come sinonimo, "le più dure leggi sull'immigrazione del mondo"). Guardiamo il banner in rotazione sul sito di FP: dice niente?


Sembra proprio che si tratti dei nostri bravi carabinieri. E la cosa è plausibile: al numero 1, infatti, c'è l'Italia.
Al secondo posto Foreign Policy (la maggiore rivista di geopolitica mondiale, punto di riferimento per le élite del pianeta) mette la Svizzera, che ha in votazione una legge che deporterà gli illegali e le loro famiglie nei paesi di origine. Terzo posto per l'Australia, che negli anni si è distinta per avere imprigionato nei centri di detenzione perfino i richiedenti asilo minorenni. Quarto per il Giappone, stato famoso per aver sempre escluso la possibilità di permettere insediamenti stabili di migranti sul suo territorio. Quinto, Dubai (Emirati Arabi Uniti) dove i palazzi scintillanti vengono costruiti e mantenuti efficienti da lavoratori migranti mantenuti in semi-schiavitù.

In tutto questo, come detto, l'Italia si guadagna la prima pagina del servizio. In particolare, a indignare è il reato di clandestinità e i conseguenti 6 mesi di detenzione nei CIE.
A prescindere dal valore della classifica (le peggiori leggi del mondo? e sulla base di quale criterio? apparentemente la crudeltà e l'illiberalità: per molti, questo primo posto sembrerà - purtroppo - un titolo di merito), è questa l'immagine dell'Italia che girerà tra i leader del mondo.

Ed il fatto che un paese irrilevante e ridicolo come il nostro si sia guadagnato una copertina seria di FP, in quanto autore della peggiore politica immigratoria, dovrebbe (almeno un pò) farci pensare.

Anche perchè, di ragioni serie per essere perplessi, ne abbiamo oggettivamente parecchie sia in quanto a modelli di riferimento sia in quanto a "consulenti" del governo.

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