lunedì 19 aprile 2010

L'India e il "progresso", tra gabinetti e telefoni cellulari

In India ci sono più cellulari che gabinetti: Marco Restelli riporta sul suo blog questo lancio di agenzia che descrive il fenomeno. «In India ci sono piu’ telefonini che gabinetti. Secondo stime del 2008, solo il 31% della popolazione indiana, ovvero circa 366 milioni di persone, puo’ permettersi un gabinetto, mentre la maggior parte e’ costretta a fare i propri bisogni all’aperto, un’immagine molto frequente nelle campagne indiane. D’altro canto negli ultimi dieci anni si e’ verificato un vero e proprio boom della telefonia cellulare. Il numero di telefonini ha raggiunto la cifra record di 545 milioni e ogni mese aumenta di 10-15 milioni. Mentre nel 2001 il numero di connessioni era di appena 0,35 per 100 abitanti, questo rapporto e’ ora salito a 45 per 100 abitanti».

Quest'articolo mostra, secondo Marco, come lo sviluppo sia diseguale: le differenze crescono, accrescendo il disagio delle classi marginali, e la ricchezza non si redistribuisce se non in tempi e modi tortuosi.
 
Ineccepibile, ma forse c'è di più. Proviamo a scomporre la notizia.
 
Prima di tutto, notiamo che i ripetitori telefonici, spinti dal profitto, arrivano prima delle fogne, spinte dallo stato e dallo spirito civico. I meccanismi di mercato riescono a spargere in maniera efficiente il segnale telefonico, ma non producono fognature e depuratori: più lo sviluppo è brusco più lo stato è fondamentale, se crediamo che la sanità pubblica (come tante altre cose) sia un tema fondamentale.
 
La notizia diffonde inoltre l'idea per la quale vi sarebbe chi preferisce spendere il denaro a disposizione per un telefono cellulare piuttosto che risparmiare in vista della costruzione di un gabinetto. Dal nostro punto di vista, è come se per i soggetti il superfluo vincesse sul necessario: i modelli e le pubblicità corrono facendo perdere alla gente il "senso della realtà". La contemporaneità è piena di moralisti di questa specie. 
Ma non è necessariamente così: i percorsi di modernizzazione sono tortuosi, e le categorie di "superfluo" e "necessario" sono assolutamente relative per chi vive i processi sulla propria pelle.

Siamo abituati a rappresentare il progresso, il progresso che ha caratterizzato le nostre società negli ultimi decenni, come un'ascesa razionale, necessaria, a suo modo "logica". Ma quella della razionalità è spesso solo una categoria aleatoria e mutevole costruita a posteriori dai vincitori. Chi vive nel cambiamento da alle cose significati radicalmente diversi, e magari sente con maggiore urgenza l'acquisto di un telefono cellulare che la costruzione di un gabinetto. Ma ciò non significa che sia stupido, irrazionale, superficiale.
 
Anche perchè il telefono cellulare, tra l'altro, è anche un grande elemento di innovazione: riduce le distanze e soprattutto consente agli individui un maggiore grado di autonomia e indipendenza. Pensiamo alla donna o al giovane che riesce ad ottenere un mezzo autonomo di comunicazione, e alle ricadute che questa maggiore libertà può produrre a livello sociale e familiare. Un pò come per le telenovelas di cui scrissi qualche mese fa...

1 commento:

  1. Complimenti per la tua analisi, che sottoscrivo in pieno. A presto,
    Marco/MilleOrienti

    RispondiElimina