«A mia nonna non è mai importato se avessi rubato, spacciato o [se fossi] affiliato a qualche associazione a delinquere...l'unica preoccupazione era: "Hai mangiato?». A questa saggia nota su Facebook fa eco una ricerca olandese, pubblicata su Acta Pediatrica, che ha rilevato come i genitori tendano a vedere i loro figli come mediamente più magri di quelli che essi in realtà sono. Arrivando ad ignorare quelle avvisaglie di obesità che, se non affrontate per tempo, sono destinate a condizionare la "costituzione fisica" e quindi i futuri problemi, di salute ma anche "sociali", connessi al sovrappeso grave.
La ricerca, fatta tra oltre 800 genitori olandesi, richiedeva ai genitori di indicare quale tra le sagome proposte corrispondesse meglio alla struttura fisica del figlio (di 4 o 5 anni). Secondo i ricercatori, tutti i genitori di bambini normopeso hanno indicato la sagoma più magra, sottostimando anche non di poco la struttura dei figli. Coerentemente, i genitori di bambini sovrappeso hanno ugualmente sottostimato la stazza dei propri figli: il 75% dei genitori di sovrappeso ha infatti indicato sagome di bambini normopeso. Tra i genitori di obesi, il 50% non ha riconosciuto il problema del figlio vedendolo, secondo gli studiosi, «come se fosse di almeno tre taglie più magro».
Tra le cause dell'obesità infantile, che genera naturalmente adulti obesi (la "struttura fisica" costituita nei primi anni influenza anche a livello fisiologico la "struttura fisica" che ci dovremo portare appresso per tutta la vita), nonni e genitori sembrano avere, con la loro superficialità ("amorosa"), un ruolo rilevante. Perchè un "bimbo paffutello" di oggi ha forti probabilità di diventare, domani, un adulto obeso o alle prese con una costituzione fisica che rende il controllo del peso particolarmente difficoltoso, se non "corretto" per tempo.
Cosa si nasconde dietro alla costante sottostima della stazza fisica del figlio, innocente nel caso dei bambini normopeso e pericolosa nel caso dei baby-sovrappeso? Una scarsa attenzione al "problema", nella convinzione (superficiale) che si tratti semplicemente di una fase della crescita, che porta a non fare particolarmente attenzione alla forma fisica dei bambini in età pre-scolare e pre-adolescenziale? Il vecchio atteggiamento per il quale il bambino grasso è più sano? Il desiderio di cura e di affetto, che si traduce nella forma elementare del "dare da mangiare"? In realtà questo potrebbe spiegare il non considerare il figlio come sovrappeso, il "sottostimare il problema": non il vederlo più magro di quello che in effetti è.
Perchè alla base di tutto c'è, come mostrato dalla ricerca, anche un problema di percezione.
Non è facile dare una risposta a questo errore percettivo, straordinariamente affascinante.
Forse, paradossalmente i genitori sono vittima dei modelli proposti dalla televisione e dalla pubblicità che tende a proporre, se non in chiave macchiettistica, bambini normopeso: il prototipo di "bambino" ha nella loro testa certe dimensioni, che proiettano inconsciamente sul figlio. Forse, visto che i propri figli sono sempre "belli" ("la bellezza sta negli occhi di chi guarda"), si tende a ricondurre i propri figli ai canoni condivisi anche quando non è così.
Forse, sennò, esiste qualcosa di ancestrale nel vedere il figlio come debole e come bisognoso di nutrimento, nel vederlo sempre e comunque "patito": una sorta di istinto materno animale. Forse, il sottostimare il peso e la stazza del proprio figlio è semplicemente una sfaccettatura del fenomeno per il quale si vedono i figli sempre come "più piccoli" di ciò che in realtà sono, magari con la funzione evolutiva di stimolare l'istinto di protezione e di cura.
Peccato che questo istinto animale e "contadino" sia, forse, un pò anacronistico. E che il crescere un bambino obeso non dovrebbe essere considerato un "eccesso di amore o di zelo", quanto piuttosto un "reato". Prima di tutto contro il futuro-sovrappeso stesso.
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Anni fa c'era un bambino evidentemente obeso, ma i genitori continuavano a rimpinzarlo di schifezze ad ogni ora e la gente ripeteva sempre che era bello e sano!
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