La rivoluzione e la guerra civile in Libia non vanno più di moda; e la cosa è paradossale visto ora più che mai anche l'Italia è coinvolta. Fortress Europe, però, non molla e continua a raccontare come la guerra si stia trascinando di atrocità in atrocità, fino a rendere tutti colpevoli.
E' il caso dei linciaggi dei mercenari africani assunti da Gheddafi compiuti dai rivoluzionari, ma anche delle violenze gratuite di cui sono resi oggetto i tanti migranti africani che sono rimasti intrappolati (ed abbandonati) in Libia in cui si mischiano rabbia, sconforto, disinformazione, teppismo e una forte dose di razzismo (Rivoluzionari e razzisti? Le stragi dei ribelli di cui nessuno vuole parlare) - che ci porta ancora una volta ad auspicare la de-razzializzazione delle rivoluzioni in Medio Oriente. Non ha senso fare una classifica delle più tremende tragedie degli ultimi decenni; certo è però che la situazione che vivono questi ragazzi originari dell'Africa sub-sahariana (smarriti, abbandonati, stranieri in un paese in guerra, privi di mezzi di sussistenza e pure perseguitati), non dovrebbe lasciarci insensibili.
Scrive Gabriele Del Grande:
Sono più che congetture: per provarlo, basta scorrere i video raccolti da Gabriele col tag Rivoluzionari e Razzisti?La guerra è guerra. E i cattivi non stanno solo da una parte. Come sempre succede, la violenza finisce per generare altra violenza. E la Libia non è un'eccezione. Tutt'altro. Da Benghazi a Tripoli, la guerra ha risvegliato un odio ancestrale mai sopito. L'odio razziale. Dei bianchi contro i neri. E così la volgata popolare ha accusato i mercenari africani di tutti gli orrendi crimini commessi dalle truppe di Gheddafi. E il resto l'ha fatto il delirio delle masse assetate di vendetta. Gente armata fino ai denti, che in più di un'occasione ha giustiziato a sangue freddo i militari fatti prigionieri, con un particolare accanimento contro i neri, sia da vivi che da morti. Per non parlare dei civili innocenti che sono stati letteralmente linciati dalle folle perché sospettati di essere mercenari africani e tutto questo solo perché erano neri.
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