Quache giorno fa, Silvio Berlusconi (nella sua veste di Tycoon, di archetipo dell'uomo di successo) ha intrattenuto una platea di "giovani talenti" con una piccola ma significativa lezione di stile.
Berlusconi, secondo Il Giornale, ha dispensato consigli tricologici ad alcuni degli studenti con calvizie incipiente, ha chiarito che su un abito blu non si mettono mai le scarpe marroni, che la cravatta «non deve spuntare da sotto la giacca» di cui «bisogna abbottonare solo i primi due bottoni» ,e ha spiegato di non gradire gli uomini con la barba, perché «nasconde il volto, come se si avesse una malformazione o si volesse celare qualcosa».
Il potere non è altro che la possibilità di influenzare gli altri, meglio ancora se in maniera dissimulata o apparentemente naturale. La capacità di controllare il corpo, cioè di imporre i canoni estetici modificando il modo in cui le persone valutano e percepiscono gli altri e loro stessi, è una delle ultime barriere, uno degli indicatori attraverso i quali possiamo capire quanto (fino a dove) un potere è padrone dei suoi sottoposti.
Queste mode imposte dall'alto non sono altro che il braccio armato di un potere così sconfinato ("egemonico") da riuscire a disciplinare addirittura il numero di bottoni della giacca che debbono essere allacciati. E' per questo che, nel tempo dell'inganno universale, anche tenere il bottone slacciato è un atto rivoluzionario.
sin da ragazzo tengo la barba con orgoglio e ora, anche se anziano, continuo in questa mia scelta. Ciò detto, affermo che, seppur col mento celato IO sono onesto, incensurato e non ho nulla da nascondere. Il carolAder, invece, seppur senza barba, non può dire lo stesso perchè è solo un vecchio patetico malfattore.
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