Il numero di bagni pubblici a disposizione dei cittadini è in costante calo, rileva il Guardian: il comune di Manchester, solo per fare un esempio, ha programmato la chiusura di tutti i bagni pubblici della città - escluso uno. Certo: centri commerciali, fast food, biblioteche e locali pubblici in generale, sembrano poter sopperire in molti casi a questa mancanza; allo stesso tempo, però, hanno orari di chiusura, non sono facilmente accessibili e ben distribuiti sul territorio (si pensi ai grandi parchi, alle passeggiate, o anche ai quartieri residenziali), o obbligano i soggetti a dover manifestare la loro condizione di disagio e debolezza per ottenere la chiave.
Il problema sembra particolarmente grave per gli anziani, che oltre ad una minore mobilità e ad una maggiore timidezza hanno frequenti problemi di incontinenza. Secondo uno studio commissionato da un gruppo inglese che si occupa di diritti degli anziani, il 52% degli anziani intervistati ha dichiarato che la carenza di bagni pubblici è una delle cause per cui essi decidono di uscire di casa meno di quanto desidererebbero. A prescindere da questo dato tendenzioso: la chiusura di bagni pubblici è davvero un problema serio, specie se dal punto di vista degli anziani? I risultati della ricerca quali-quantitativa condotta dall'associazione Help the Aged sono un buon punto di partenza per capire il mondo dei fruitori di bagni pubblici.
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