Un gruppo di donne in Burqa cariche di passeggini che scavalcano una pensionata appropriandosi degli ultimi sussidi statali: è questo il durissimo spot sfoderato per gli ultimi giorni di campagna elettorale dal "Partito Democratico Svedese" (Sverigedemokraternas), formazione nazionalista ed anti-immigrazione che si ispira al Fronte Popolare ed alla Lega, accreditato dagli ultimi sondaggi oltre il 7%.
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Il programma del Partito Democratico Svedese, candidato premier di 31 anni e portavoce di 28 (facce pulite da bravi nipotini che paiono dei concorrenti di "Io Canto!"), ricalca in gran parte la retorica delle destre identitarie europee: lotta ad ogni forma di immigrazione ed in particolare a quella musulmana, enfasi sull'identita nazionale, etica ultraconservatrice e nostalgia per i tempi andati e sostegno ai pensionati. Sostegno ai pensionati e candidati giovanissimi: le due categorie dell'impotenza, i pensionati deboli e sospettosi ed i giovani privi (anche in Svezia) di prospettive chiare e desiderosi di "paradisi comunitari perduti", saldate in un patto intergenerazionale che scarica ogni colpa sull'altro e sul diverso.
Come ha sintetizzato in maniera efficace Giornalettismo, "anche la Svezia ha la sua Lega"; e checcé ne dica Cristian Rocca, non c'è nulla di civile in uno spot che porta il dibattito ad livello così basso.
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