sabato 23 gennaio 2010

Giovanni Sartori, teorico della destra xenofoba europea

«Giovanni Sartori.. Giovanni Sartori... Sartori... aspetta: chi era? Ah sì, quel vecchio studioso che scriveva sul Corriere che i musulmani non sono integrabili sulla base di ricostruzioni storiche e sociologiche ridicole, dando una dignità apparente alle pratiche ed ai proclami xenofobi e controproducenti dell'estrema destra europea...»


Giovanni Sartori (Firenze, 1924 - )
 Teorico della destra xenofoba europea,
padre putativo di Matteo Salvini e di Storm Front



Spero vivamente che Giovanni Sartori possa essere ricordato così, un giorno: un "grande" nel Pantheon della destra xenofoba mondiale. Non per la sua carriera accademica, per i 15 anni alla Columbia University e per le decine di riconoscimenti, ma per gli articoli della vecchiaia e per le sue idee sconnesse, xenofobe, lombrosiane, che lo hanno reso il teorico del momento negli ambienti del più primitivo estremismo anti-islamico.

E pare che sia sulla buona strada. Come raccontato da Lorenzo Declich (Ph.D. in Storia e Filologia Islamica alla Sapienza), il vecchio politologo (ampiamente sbugiardato nel merito da più parti) è infatti stato citato addirittura dal leghista Salvini a sostegno dell'idea per la quale i musulmani non sarebbero integrabili.

«Sartori non ha soltanto detto che gli islamici non sono integrabili. Ha anche fatto un analisi storica approfondita in merito. E io sono con lui, gli do ragione», avrebbe detto, istigato dal conduttore Gianluigi Paragone, l'astro nascente leghista Matteo Salvini, già noto per la frase «senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani, o colerosi, terremotati...», o per la proposta "scherzosa" di istituire l'apartheid nelle metropolitane milanesi.


Coraggio Giovanni Sartori, è ancora in tempo per recuperare. Non è da tutti la possibilità di decidere come passare alla storia. E forse l'idea di passare alla storia come la pietra d'angolo delle costruzioni xenofobe e razziste dei vari Salvini, non le fa così profondamente piacere.

Non le può fare piacere la prospettiva di essere ricordato, attraverso le citazioni di Salvini, per frasi come «l’Islam non è una re­ligione domestica; è inve­ce un invasivo monotei­smo teocratico che dopo un lungo ristagno si è ri­svegliato e si sta vieppiù infiammando» (20 dicembre), come «gli islamici non si sono mai integrati, nel corso dei secoli (un millennio e passa) in nessuna società non-islamica» e «al fanatismo religioso, arrivano uno-due musulmani su un milione, [ma] tanto può bastare per terrorizzare gli infedeli, e al tempo stesso per rinforzare e galvanizzare l’identità fideistica di centinaia di milioni di musulmani che così ritrovano il proprio orgoglio di antica civiltà» (5 gennaio), o infine come [tutte le strategie che non contemplino l'attribuzione della cittadinanza] «sono certo preferibili alla creazione del cittadino «contro-cittadino» che, una volta conseguita la massa critica necessaria, crea e vota il suo partito islamico che rivendica diritti islamici se così istruito nelle moschee» (7 gennaio).

Ma non disperi. Anche se ha fatto una grossa sciocchezza, forse è ancora in tempo per recuperare. Alzi la voce per dire che si era semplicemente lasciato scappare la mano, che la frase sulla «non integrabilità dell'islamico» è stato semplicemente un rigurgito di smarrimento senile di cui si è pentito, e per il quale non vuole passare alla storia.

Noi (ci sono anche i cari ragazzi di Storm Front e Matteo Salvini, che hanno tanto bisogno di fonti "rispettabili"...), comunque, aspettiamo che lei scelga da che parte stare.

Con la penna a mezz'aria, pronti a collocare anche la sua vita in una casella della storia.

1 commento:

  1. :s non ti attaccare alle sr....te ascolta i suoi ragionamenti e non ti far condizionare dalle TUE ideologie politiche! è molto inteligente ed il fatto che nn si veda in tv e nn si senta quasi piu sui giornali ti dovrebbe far pensare..

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