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In questa citazione, che risale agli scritti di Goethe di fine '700, c'è già tutto.
C'è l'abitudine di spazzare il pezzo di marciapiede davanti casa, oggi in rapida estinzione nella forma ma non nel significato: spazzando l'uscio il bottegaio sembra partecipare in qualche modo alla "cura" degli spazi comuni, del marciapiede, ma solo finchè li considera una pertinenza della sua abitazione; e chissenefrega se lo sporco viene allontanato solo di qualche centimetro, e se le esalazioni spesso tornano indietro.
C'è quella sorta di sfiducia e di pessimismo nelle imprese collettive, che porta ciascuno a fare da sè anche se ciò è inefficace: a Goethe suona tremendamente strano che la cittadinanza non si sia accordata "producendo" uno spazzino, o trovando comunque un modo per trasferire la sporcizia altrove, mentre per il bottegaio, che pure sembra trovare la situazione spiacevole, sembra considerare il problema con lo stesso atteggiamento con cui si constata un inverno rigido o un'estate arida. Mostra un qualche disgusto, quello sì: ma si mette il cuore in pace rilevando come lui, in fondo, abbia anche "fatto il possibile", pur nel degrado generale, spazzando il proprio uscio.
E c'è anche, infine, un'aristocrazia un pò arrogante e un pò zozza, che sfila in carrozza per rimarcare la propria superiorità rispetto agli altri seppur su un tappeto di sudiciume, con un'unica, popolana e banale consolazione: quella di ridurre, grazie a questo "tappeto elastico", l'usura delle proprie ruote.
Tutto si incastra a meraviglia in un'immagine completa, statica, equilibrata, quasi senza tempo.
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(1) Gian Antonio Stella, L'orda. Quando gli albanesi eravamo noi, BUR, 2003, p.61.
Tutto si incastra a meraviglia in un'immagine completa, statica, equilibrata, quasi senza tempo.
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Vedete un po' cosa scriveva Goethe sull'Italia più di due secoli fa: http://tbagarolo.blogspot.com/2009/08/goethe-sullitalia-non-e-cambiato-nulla.html
RispondiEliminaPerché da noi il senso civico è così basso? Potrei azzardare una risoposta storica, ma suonerebbe assolutoria. Io non ne posso più di questa Italia di "furbi", ma così furbi da farsi regolarmente del male...
Eppure basterebbe un po' di attenzione quotidiana all'ambiente (tutto: natura, persone, città, animali...) per migliorare di non poco la qualità della vita. E magari per diventare "intolleranti" verso questa tolleranza dell'intollerabile e del ceto politico che ci vive sopra.