mercoledì 28 settembre 2011

Solo una cosa in testa. Fenomenologia del "sessocentrismo" (I)

(Silvio Berlusconi)
"La promiscuità del sesso tra adolescenti è sovrastimata", scrive Repubblica citando due ricerche (Sesso senza amore tra adolescenti."Tante chiacchiere, poche verità"). Fra gli adolescenti, il sesso continua ad essere l'argomento cool per eccellenza e le esperienze sessuali, vere o ritenute credibili, una chiave per guadagnare status all'interno del gruppo dei pari. Da un lato i ragazzi tendono a creare storie e leggende, ad enfatizzare le proprie esperienze e a sovrastimare le esperienze altrui; dall'altra, tentano disperatamente di colmare il divario fra la loro realtà e questo ambiente immaginario in cui tutti se la spassano alla grande andando a caccia di rapporti sessuali - con l'aiuto, in caso di timidezza, di alcol, denaro, e senso di disinibizione da vacanza. 

Certo, l'immaginazione continua a superare la realtà. Scrivono gli studiosi: "se da una parte il 45% degli intervistati ha ammesso di non aver mai avuto un rapporto occasionale, solo il 3,7% crede che lo studente-tipo sia sessualmente morigerato. E sebbene solo il 37% abbia avuto due o più rapporti da "one night stand", il 90% è convinto che questa sia la media di ogni coetaneo. Il quadro, spiega la studiosa, rivela come l'idea che i ragazzi hanno dei compagni e della vita sessuale altrui sia enfatizzata dalle chiacchiere di corridoio, e lo conferma il fatto che la stragrande maggioranza (84%) abbia ammesso di parlare continuamente di "hooking up" con i coetanei". Ma è proprio questo divario fra realtà e rappresentazionel'impressione che tutti "se la stiano spassando" e che una vita priva (o povera di) sesso (o una vita sessuale monotona) sia incompleta, ad amplificare il fenomeno e a trasformarlo, da aspetto fra gli altri, a vero e proprio chiodo fisso.
La verginità, e poi il non avere un partner più o meno ufficiale da esibire ai pari, diventano così macchie insostenibili che rovinano l'esistenza sociale e l'autostima individuale: da qui l'enorme dispiegamento di forze e di risorse alla disperata ricerca di qualcosa da raccontare.Tensione che alimenta intere economie (vestiti, profumi, automobili, viaggi, aperitivi, fitness, "eventi", serate nei locali) e che finisce per monopolizzare il tempo libero; finendo, per mancanza di fantasia o semplicemente perché gli altri orizzonti sono grigi, per monopolizzare l'esistenza.

Parte II

2 commenti:

  1. sì, purtroppo - soprattutto i ragazzi - hanno il brutto esempio che le donne siano tutte o comprabili o ricattatrici... però è anche vero (e parlo sempre per esperienza diretta - cose che mi racconta in questo caso mia nipote adolescente), che sta tornando il "vanto" della verginità (solita importazione di moda americana, in questo caso puritana) con tanto di ostentazione al dito di un anello rappresentativo!
    scusa, ciao.

    RispondiElimina
  2. sta storia dell'anello invece è interessante... grazie. magari approfondirò

    RispondiElimina