lunedì 20 giugno 2011

Solitudine, sostenibilità e società dei consumi [Zygmunt Bauman @ Festival dell'Economia di Trento]

I ritmi di lavoro ed il "logorio della vita moderna" indeboliscono le nostre relazioni, rendendoci soli, e questa solitudine ci spinge a compensare questo crescente senso di vuoto attraverso il consumo di merci - che però distrugge il pianeta e non crea mai una serenità duratura. Unimondo riporta il discorso del sociologo Zygmunt Bauman al festival dell'economia di Trento (Zygmunt Bauman e la moralità trasformata in merce): nulla di nuovo, ma sicuramente un buon modo per avvicinarsi o per ripassare le posizioni - non sempre condivisibili ma molto influenti - di quello che continua ad essere uno dei pensatori più citati e venduti del mondo.

3 commenti:

  1. Posizioni non sempre condivisibili, dici. Ma ti riferisci a questo specifico di discorso o più in generale alla sua intera produzione teorica? Ciao! :-)

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  2. Ciao Minerva, bella domanda :-).

    In generale di bauman non mi convincono più tanto quei richiami "neocomunitaristi" ai "bei tempi andati" contrapposti ad un presente in cui tutto sembra essere in declino, impoverito, "cattivo", disfunzionale... non dico che non ci sia del vero, nè che bauman in questo non sia nel solco della miglior tradizione del pensiero critico occidentale... però io sono per un atteggiamento meno disfattista e meno catastrofista (e in fondo il nuovo ed il meticcio mi piace più del passato -idealizzato- se non altro perché è vero, sfaccettato e in divenire)

    sarà che il mood sembra spesso essere lo stesso adottato da tanti opinion leader popolari reazionari, dai meluzzi ai ratzinger, dai veneziani ai casini... tutti quei cantori del declino dell'occidente che in fondo non sono - per me- altro che pavidi moralisti. Bauman non ha assolutamente niente a che vedere con loro, ma il fatto che spesso i discorsi sembrano sovrapporsi non accresce la mia simpatia...

    Poi in realtà su Bauman sono in certo senso cresciuto, ed è in parte anche grazie a lui se ho fatto il percorso di studi che ho fatto... quindi chapeau.

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  3. Ciao Andrea! Grazie della risposta :-) Questo tuo post e il tuo commento mi sono di ispirazione per alcune cose che sto scrivendo.

    Sempre su questi argomenti, domani dovrei postare un pezzo su Metilparaben dedicato al tempo come ricchezza e al discorso sulla 'frugalità felice' di Latouche - in chiave divulgativa e non disfattista (appunto nel senso che dici tu). Se hai piacere di discuterne - tenendo appunto conto che quel sito non è per 'addetti ai lavori' - sei il benvenuto. Ciao! :-)

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