Il blog America 2012, stimolato da un'analisi pubblicata sul New York Times (Tv Industry Takes Second Look at Olders viewers), riferisce di un cambiamento epocale delle strategie di marketing che pongono sempre più attenzione sui consumatori over 50 e sempre meno sui giovani (L'occidente è vecchio! Il marketing, negli USA, cambia strategia).
A pochi decenni da quella scoperta dei "giovani" (cioè quei soggetti economicamente autonomi ma non ancora oberati da spese e responsabilità, quindi propensi al consumo anche "frivolo") che ha spinto le aziende a dedicare grandi risorse per accaparrarsi questi consumatori (rendendo meno conservatrice la cultura popolare), gli esperti si sono accorti che oggi le galline dalle uova d'oro non sono più i ventenni e i trentenni bensì i cinquantenni ed i sessantenni.
Il NYT racconta ad esempio di come i palinsesti televisi stiano cambiando, offrendo sempre più programmi adatti agli over 50 perché gli spazi pubblicitari rivolti a quel target fanno gola alle imprese. Il futuro del broadcasting, più che Youtube, è forse Rai Uno?
I giovani, il cui potere di spesa è ai minimi storici, non sembrano interessare nemmeno più in quanto consumatori potenziali.
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