lunedì 23 maggio 2011

La crisi del matrimonio? Non è solo una questione di numeri

Il blog del Corriere "La ventisettesima ora" - sicuramente il miglior "blog" del periodo, se vogliamo considerare blog una sezione di sito curata comunque da professionisti - dedica un articolo ai fattori alla base della riduzione costante dei matrimoni (Perché il matrimonio fa così paura).

Per cominciare, non è certo la "crisi" a mettere in difficoltà l'istituto del matrimonio: il matrimonio è in crisi da tempo. Una crisi che per di più non puo' essere riassunta nei numeri (meno matrimoni, più divorzi e separazioni): ad essere cambiata è anche la stessa visione del matrimonio, sempre più inteso come "un'incombenza burocratica" e quindi sempre meno come un evento socialmente e individualmente rilevante.

Il matrimonio non è un'istituzione in crisi solo dal punto di vista quantitativo: è "in crisi" anche dal punto di vista qualitativo, giacché sta mutando di senso fino a svuotarsi del residuo significato. Forse è ora di trattare il matrimonio come un'istituzione residuale ed in declino e come un semplice e banale contratto da persone, senza nemmeno sbattersi troppo per fare, leggere e commentare queste statistiche che significano veramente poco.

Le relazioni tra persone e le nuove forme di famiglia, al contrario, sono forse meno lineari (cioè più vive e più reali) ma sono tutt'altro che in crisi - ed è questo che, anche se forse non si può misurare, conta davvero.

1 commento:

  1. Come ha detto Sgarbi, oggi chi si sposa è un coglione.

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