Il "velo" come accessorio di vestiario vissuto con semplicità, ma allo stesso tempo anche come ricettacolo di significati e tensioni complesse. Da una parte, l'espressione (variamente sentita) di un'appartenenza socio-culturale: l'abitudine e la tradizione, le pressioni comunitarie ed il desiderio di conservare una specificità, la tensione religiosa e la volontà di rivendicare un'origine peculiare, i tabù ed i ricordi d'infanzia e le pressioni violente dei "conflittori". Dall'altro, quel far propri i registri dell'apparenza, dell'immagine, della moda: il guardarsi allo specchio ed il desiderio di piacersi e piacere, il creare e il decostruire modelli, il conciliare praticità e seduzione, somiglianza e differenziazione.
Youtube pullula di video-tutorial curati da fashion blogger più o meno improvvisate; e tra una truccatrice ed una parrucchiera, spuntano le giovani musulmane con i loro tutorial su come vestire e abbinare il velo. La rivista femminile ELLE, edizione canadese, dedica un'intervista dopia ad Hana Tajima, titolare del blog www.stylecovered.com, messa a confronto con una designer di costumi da bagno. Il risultato, lo trovate scannerizzato qui. Per i tutorial, ancora più interessanti, basta partire - per esempio - da qui.
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