Mentre in Germania si ritorna a parlare di fallimento del multiculturalismo e di questione turca, il numero di turco-tedeschi che dalla Germania si trasferisce in Turchia supera il numero di nuovi immigrati turchi in Germania. East Side Report dedica un bell'articolo (Berlino-Istanbul sola andata) a questo fenomeno solo apparentemente paradossale.
Tra i giovani di origine turca nati in Germania che si trasferiscono in Turchia, una parte consistente è costituita da giovani con un elevato livello di istruzione. Stufi della retorica anti-immigrati e delle discriminazioni subite anche in ambito lavorativo, questi giovani turco-tedeschi vedono nella Turchia - paese dinamico, con un'economia in grande crescita e con un ruolo e con un prestigio politico sempre più rilevante - una nuova frontiera, uno spazio di opportunità in cui esprimere appieno le proprie propensioni ed in cui primeggiare. Tutto ciò costituisce per la Germania un problema: una sorta di nuova fuga dei cervelli che priva la Germania di talenti ma anche, banalmente, di giovani contribuenti su cui il welfare tedesco ha investito per anni per ritrovarsi poi con un pungo di mosche.
I flussi di persone tra Germania e Turchia (e viceversa) non si limitano certo a questi cervelli in fuga. Dalle campagne turche molti giovani continuano a cercare fortuna in Germania, così come molti giovani turco-tedeschi non istruiti scelgono di tornare nella dinamica Turchia - magari semplicemente perché perdono il lavoro. A tutto ciò dobbiamo poi aggiungere i flussi di turisti, i turco-tedeschi ormai in pensione che tornano nella patria di origine, e tutti coloro che consolidano le relazioni commerciali tra i due paesi. In ogni caso, i flussi sono sempre meno unidirezionali e le relazioni sono sempre più simmetriche; non ci resta che prenderne nota.
BELL'ARTICOLO, IL TITOLO È DAVVERO PENOSO BISOGNA DIRLO!!
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