martedì 8 marzo 2011

L'identità caraibica secondo Stuart Hall

Cesare Del Frate traduce per FiloPop un bell'articolo del mitico Stuart Hall per la New Left Review (del 1995), in cui il sociologo riflette a modo suo sull'identità, ed in particolare sull'identità caraibica. In un modo o nell'altro, "siamo tutti caraibici".
"L’identità ha sem­pre a che fare con la pro­duzione, nel futuro, di un reso­conto del pas­sato, il che vale a dire che è sem­pre ques­tione di nar­razione, riguarda le sto­rie che la cul­tura rac­conta a se stessa circa chi siamo e da dove veniamo. (...) L’identità non è soltanto una sto­ria, una nar­razione su di noi che rac­con­ti­amo a noi stessi, è qual­cosa che muta con le cir­costanze storiche. L’identità cam­bia a sec­onda di come riflet­ti­amo su queste cir­costanze, e di come ne fac­ciamo espe­rienza. Lungi dal derivare uni­ca­mente dalla ver­ità den­tro di noi, le iden­tità proven­gono da fuori, sono il modo in cui veni­amo riconosciuti e quindi giun­giamo a porci nel luogo definito dal riconosci­mento altrui. (...) L’identità caraibica è vec­chia o nuova? Si tratta di un’antica cul­tura preser­vata e cus­todita? O è qual­cosa di prodotto oggi dal nulla? Ovvi­a­mente non è nulla di tutto ciò. L’identità cul­tur­ale è costru­ita tramite ele­menti non scritti quali espe­rienze storiche, tradizioni, lin­guaggi per­duti o mar­gin­ali, espe­rienze di esclu­sione. Queste sono le radici dell’identità. Allo stesso tempo, l’identità non è sem­plice riscop­erta delle radici, ma ciò che queste, uti­liz­zate come risorse, con­sentono alle per­sone di pro­durre. L’identità non è da risco­prire nel pas­sato, ma da costru­ire per il futuro." (Stuart Hall)

Rieccheggiano le tematiche di un altro classico, che sto leggento in questi giorni e che consiglio parimenti: "Pelle nera, maschere bianche", di Frantz Fanon, ancora in offerta a 5,68 euro su Ibs.

Nessun commento:

Posta un commento