domenica 2 maggio 2010

Carlo Rossella e il primato delle soubrette italiane: quando il razzismo invade il nostro showbiz provinciale

"Basta con le attrici dell'est, che rubano il lavoro alle brave attrici italiane": Carlo Rossella, uno tra i principali berlusconiani nel mondo dello spettacolo (attualmente a capo di Medusa Film), si erge così a paladino della purezza razziale dello showbiz italiota.

«Non dico di non far lavorare le straniere, oddio siamo un paese che deve accogliere tutti... però, insomma, facciamo lavorare anche le italiane» spiega, ripreso tra gli altri da Studio Aperto. Le attrici straniere, per Rossella, si trasformano subito in profughe, in transfughe che dobbiamo accogliere; le italiane, invece, diventano vittime di chissà quale discriminazione misteriosa.

In particolare, Rossella ha un conto in sospeso con le attrici slave. «Invece le latinoamericane no, quelle sono più simili a noi, vanno benone. Belen Rodriguez sembra una nata a Reggio Emilia» spiega. Perchè alla base del discorso di Rossella non c'è, soltanto, l'idea per la quale il primato andrebbe dato alle italiane (e non, ad esempio, al merito) da proteggere contro una concorrenza che, per indignare, non deve più nemmeno essere sleale: dietro al discorso di Rossella c'è anche il provincialismo di chi vorrebbe un mondo popolato soltanto da simili.

L'argomentazione di Carlo Rossella non ha nulla di strano: semplicemente, il leader di Medusa Film ha trasposto un ragionamento diffuso e ben radicato a livello popolare a un ambito che, fino ad oggi, aveva mantenuto il discorso razzista ai margini. E lo ha fatto in maniera spontanea, liscia; evitando le giustificazioni pseudorazionali cui si attacca questo genere di razzismo (la concorrenza che fanno è sleale, la diversità che gli altri portano mette a repentaglio la nostra identità e il nostro modo di vita), per affermare semplicemente "prima gli italiani".

Forse è andato un pò oltre, se perfino un columnist di Libero lo ha apertamente sbeffeggiato, ma certo non si è allontanato troppo dal flusso degli atteggiamenti popolari. Trasformandosi nello specchio di un paese periferico e decadente chiuso su sè stesso.

1 commento:

  1. nonostante sia agli antipodi di Rossellada un punto di vista ideale,lo avevo considerato fino ad ora un essere pensante,certo che dopo simili esternazioni,nutro seri dubbi sulla sua capacità di ragionamento.

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