venerdì 26 marzo 2010

Rai per una notte: la "rivoluzione della rete" fa un altro bel buco nel nulla

«Circolano in rete grandi discussioni sul significato della serata Raiperunanotte. Io vorrei suggerire moderazione: l’attribuire un di più di notizia e sensazione a quello che avviene in rete solo per il glamour modernista della rete è una debolezza che i media si trascinano dietro da più di un decennio e almeno in rete non dovremmo venirne contagiati. Quello che è successo ieri sera è che un programma tv è stato visto nei computer invece che nei televisori. Però era un programma tv, niente di tecnicamente o formalmente rivoluzionario».

Tra i tanti commenti a "Rai per una Notte", il più significativo mi sembra quello di Wittgenstein (edit: poi ne ha parlato anche il bravo Daniele Sensi. Cui è bastata una frase). Perchè tolta l'ebbrezza dell'evento con un parterre di ospiti irripetibile, tolta l'eccitazione dovuta al fascino del proibito, del fico, del nuovo, tolta la retorica della rete che ci salverà, del popolo illuminato e "avanti" che si riesca ad aggirare il regime, credo che di "Rai per una notte" rimanga ben poco.

Ci siamo divertiti tutti, sulla nave dei pirati. Nella realtà, però, Rai per una notte non ha smosso nulla di un solo centimentro. Nè ha innovato un fico. Santoro, Luttazzi, Iacona, Travaglio? Speriamo che non ci restino tutti sulla rete, visto che gli piace.

Oggi si sbrodolano tutti che è un piacere.

Ma a cosa abbiamo assistito, in fin dei conti? Alla puntata di un programma televisivo di "approfondimento" che approfondisce poco o nulla, che ("grazie" all'esilio) non ha raggiunto nemmeno una audience eccezionale nonostante il clima, la curiosità e gli ospiti irripetibili. Puntata che, tra l'altro, deve il suo successo relativo alla partecipazione di personaggi televisivi noti, alla pubblicità offerta da giornali e media mainstream, ed alla ritrasmissione di canali locali e satellitari

Il tutto riuscendo a raggiungere, secondo le stime degli stessi organizzatori, un 13% di share composto da semplici curiosi e militanti interessati. Perchè il "bello" di internet è proprio questo: si è letti solo da gente che la pensa come chi scrive, o da rari piantagrane. Si sarà forse riusciti a sedurre, grazie all'ebbrezza dei proibito, qualche di migliaia di elettori. Eccitando, come effetto collaterale, qualche migliaia di berlusconiani quiescenti. Bel risultato.

Bello il web, fico. Ma la verità è che smuovono molto di più tre minuti su un canale nazionale o un trafiletto su una free press, dove magari puoi riuscire a lasciare qualcosa a chi vi incappa per caso, che milioni di bit nel marasma virtuale dove ti leggeranno solo pochi fanatici (le grandi cifre, come nel mondo reale, vanno tra l'altro ai "video sciocchi", con la differenza che vi si può rimbalzare per giorni interi senza incontrare un secondo di telegiornale).

Oggi, cosa rimane? Speriamo che nessuno dica ai Santoro, ai Iacona, ai Luttazzi, ai Gabanelli: "visto che il web vi piace tanto, restateci!". Perfino chi v'è stato esiliato ai massimi livelli, non aspetta che tre minuti di celebrità su un canale tv nazionale; e chi è celebre sul web, lo è spesso grazie al passato o al presente in televisione o sui giornaliDi una cosa abbiamo bisogno, alla faccia dei rivoluzionari della domenica: di una bella legge che garantisca il pluralismo sulle tv e sui quotidiani nazionali. Come nei secoli 20 e 19.

Perchè tutto dovrebbe servire a migliorare il paese, la consapevolezza, la qualità della democrazia in cui viviamo. E a tutto questo Rai per una notte fa un baffo: la gente che regge le sorti del paese, "le masse" è già tanto se riescono (meglio: vogliono) pigiare il telecomando fino al settimo canale.

Tra l'altro, non staremmo per andare a votare alle elezioni regionali?

5 commenti:

  1. Penso che il web oltre a una trasmissione che può sembrare una fiammata a qualcuno,abbia creato anche un movimento che invece ha delle belle braci che una secchiata di fango,e l'oscuramento non sta riuscendo a spegnere e a nascondere,stiamo penetrando nel sistema,senza vasellina,una stella alla volta.

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  2. anche tu sei sul web e qualcuno che non la pensa come te ti legge, da come scrivi vuol dire che anche tu sei una nullità,(visto che lo fai sul web) quindi chiudi il blog ,letto il tuo pensiero ma che ci fai col blog?
    non firmo tanto non serve a nulla visto le nullità di chi si esprime sul web

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  3. @anonimo2: tutto sta in cosa intendi per "nullità": Se intendi per nullità "colui che ha effetti scarsi o nulli sulle cose concrete", rivendico con orgoglio questo epiteto. quassù lo siamo quasi tutti, non ti preoccupare.

    chiedi all'amico delle stelle a che punto è la sua rivoluzione, e perchè se la rete gli basta e avanza ha bisogno di candidarsi alle elezioni per svergognarsi con un bello zero virgola. perchè non bastano le informazioni per pochi: bisogna trovare modi per comunicare con la gente reale, strumenti che possano realmente convincere qualcuno che già non la pensa in quel modo.

    per il resto, continuerò a sguazzare tra noi quattro gatti illuminati del web con tutto l'orgoglio del mondo.

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  4. Ridicolizzare un evento o cercare di disminuirne la portata è una tattica che ha il tempo che trova. Raiperunanotte è andata in onda nonostante l'oscuramento voluto da Berlusconi e l'omissione delle varie reti nazionali sulla pubblicizzazione dell'evento.
    Se a qualcuno non va di ascoltare Annozero, ha una vasta scelta di canali perfino su Internet.
    Il problema è che fa un male boia ai berlusconiani che si dica male su di loro. Ne devono avere di macigni nelle scarpe...
    Berlusconi è riuscito laddove i leader del Partito Democratico non ci sono riusciti per anni: far rinascere la sinistra italiana.
    Bravo Silvio

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  5. non ho mai detto che il web basta e avanza,tu non è che capisci tanto quando uno scrive sul tuo blog,ma ho detto che è nato un movimento sul web,che adesso è alle votazioni in 5 regioni,che c'è un certo beppe grillo che ha fatto 50 comizi in 25 giorni riempendo le piazze,e che tante persone s'incontrano già in tante città,a parlare di problemi,non come te che te ne stai davanti al tuo pc a criticare a raglio.

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