sabato 16 gennaio 2010

Lavoratori ospiti e migrazioni rotazionali


Germania 1970: Maier, Vogts, Patzke (65' Held), Schnellinger, Schulz, Beckenbauer, Grabowski, Overath, Muller, Seeler, Lohr (51' Libuda).

Germania (U21) 2009: Neuer, Beck, Boateng, Boenisch, Höwedes, Johnson, Castro, Aogo, Marin (54' Ben-Hatira), Dejagah (86' Wagner), Özil.

Queste due nazionali tedesche di calcio sono separate da 39 anni. Per la precisione, da 39 anni di politiche migratorie basate sull'idea che la gran parte degli immigrati tornerà, presto o tardi, nel proprio paese d'origine (figli al seguito, naturalmente).

La stessa convinzione sulla quale, diversi decenni dopo, l'Italia sta impostando il "modello italiano", cioè un una politica all'insegna della non concessione della cittadinanza, delle politiche scarse o nulle di inclusione, delle classi separate, degli incentivi nei periodi di recessione affinchè i migranti "di troppo" «se ne tornino a casa loro».

Non pretendiamo che la nostra classe dirigente, i nostri "policy makers", visitino i ghetti europei o leggano i noiosi libri di sociologia dei processi migratori. Ma il calcio, quello lo guardano. Boateng (origini ghanesi), Castro (origini spagnole), Aogo (origini nigeriane), Marin (origini serbe), Ben Hatira (origini tunisine), Dejagah (origini iraniane), Ozil (origini turche), li hanno visti scendere in campo.

Non gli è venuto in mente che la premessa sulla quale si basano, cioè il ritorno dei migranti famiglie al seguito "al loro paese", possa essere illusoria?

I tedeschi hanno fatto di tutto, per realizzare questo "sogno". In primis hanno fatto tutte le cose che l'Italia dice di voler fare, e lo hanno fatto con il tradizionale piglio tedesco in un contesto antropologicamente non tenero nei confronti degli "estranei" (anche al di là della metabolizzata parentesi nazista). Ed hanno fatto anche di peggio, suscitando (tra l'altro) per decenni le ire del governo italiano e della Chiesa, ad esempio in tema di istruzione e di ricongiungimenti.

Poi, si sono accorti di aver perso 50 anni e stanno provando a invertire la rotta. Si sono resi conto che l'assenza di politiche di inclusione ha creato un paese scosso da tensioni sociali crescenti.

Noi, che non siamo nemmeno capaci di tenere pulite le strade, di quanti decenni avremo bisogno?

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