venerdì 18 dicembre 2009

I "Cinepanettoni" di Natale e la mobilità intergenerazionale

L'Italia, si dice, è un paese bloccato dallo stato. Gli uffici pubblici, la politica, l'università, l'arte "elevata", sono il regno delle "caste": corporazioni di soggetti stretti da forti legami di sangue e di potere che non scelgono chi ammettere sulla base del merito ma sulla base delle parentele, dei favori, dei patti d'onore.

L'università? Piena di figli di professori, che hanno ottenuto il posto non perchè lo meritano ma perchè sono raccomandati. I teatri? Pieni di gente incapace, di figli di attori e di finti intellettuali, che vivono sulle spalle della gente che lavora. Gli uffici pubblici? Pieni di "mogli di", di "amanti di", di "figli di", grazie a assunzioni a chiamata e concorsi pilotati. Poi ci si lamenta se le cose vanno male, se l'università non funziona, se il teatro ha perso ogni contatto con il pubblico, se i servizi pubblici sono inefficienti e arretrati!

Il problema, si dice, è che questi settori statali sono governati dall'interno: l'università dai professori, il pubblico impiego dai capostruttura. Inoltre, questi settori non hanno bisogno del consenso degli utenti, clienti o spettatori: se ne strafregano, interessati come sono solo a piazzare figli e nipoti. La soluzione? Una sola, si dice: i benéfici meccanismi del Libero Mercato.

Solo i meccanismi del Libero Mercato, infatti, possono assicurare la meritocrazia: se una cosa funziona continua, se non funziona viene lasciata morire. Assumi un figlio incapace? I clienti e gli spettatori ti puniranno, e l'attività andrà in malora. Assumi una persona che non ha le qualità adatte, perchè ti basi su un criterio che non è il merito? L'attività ne risentirà, così la volta dopo starai attento ad assumere veramente il migliore. E' tutto così facile! Se ogni aspetto della vita civile fosse regolato da queste leggi ferree, tutte le cose funzionerebbero al meglio ed il merito verrebbe matematicamente premiato.

Poi arriva Natale, ed arrivano i "cinepanettoni": film snobbati dalle caste e dalla critica, ma premiati dal pubblico sovrano. Quest'anno ci toccherà «Natale a Beverly Hills». Per avere questo grande successo di pubblico, si potrà pensare, questo film deve essere il regno del merito: i migliori autori possibili ed i migliori produttori possibili. Ecco: le università dovrebbero essere fondate sullo stesso criterio: il merito, altro che le clientele e le parentele.

Ma ne siamo proprio sicuri?

Il film è prodotto da Aurelio de Laurentiis, diretto da Neri Parenti ed ha un cast composto da sette attori principali: Christian De Sica, Michelle Hunziker, Sabrina Ferilli, Gianmarco Tognazzi, Massimo Ghini, Paolo Conticini e Alessandro Gassman.

Aurelio de Laurentiis è nipote di Dino, da giovane venditore di spaghetti e poi fondatore della casa di produzione di famiglia: un "figlio di", insomma, da ben due generazioni. Christian De Sica è il figlio del grande regista Vittorio, figlio di un assicuratore che si è avvicinato allo spettacolo da adolescente organizzando pièce negli ospedali militari durante la prima Guerra Mondiale. Gianmarco Tognazzi è il figlio del grande attore Ugo, che debuttò giovanissimo nella filodrammatica del dopolavoro aziendale del salumificio Negroni. Alessandro Gassman, infine, è figlio del grande attore Vittorio, figlio di un ingegnere che approfittò delle possibilità economiche della famiglia per inventarsi una carriera tra le accademie di spettacolo. Il produttore e tre dei sette attori principali "figli di": mica male.

Ci sono tutti gli elementi per parlare di una super-Casta del "cinepanettone". La tragedia, però, è che questi film funzionano. E il mitico assioma merito - libero mercato?

Ho l'impressione che, anche in ciò che è popolare e governato dalle pure leggi del libero mercato, ci possa essere qualche problema di mobilità intergenerazionale.

1 commento:

  1. Ciao, mi sono imbattuto casualmente nel tuo blog e lo ho trovato interessante, abbiamo anche noi parlato dei cine-panettoni sul nostro sito, www.logoutnet.org, mi chiedevo se vorresti fare scambio di link, a presto, Francesco.

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