L'Estonia è, secondo le statistiche, la nazione meno religiosa d'Europa: secondo il censimento, meno di un estone su tre dichiara di appartenere ad una qualsiasi confessione religiosa.
Il Guardian dedica un articolo al rapporto fra gli estoni e la religione, ricostruendo le radici storiche di questa scarsa osservanza, riconoscendo anche però come alll'allontanamento dalle religioni istituzionalizzate non corrisponda sempre una totale perdita del sentimento religioso, della ricerca di fonti di etiche e di senso e della credenza in entità soprannaturali ("Is Estonia really the least religious country in the world?").
A Eurobarometer poll in 2005 found that only 16% of the Estonian population believed in God. With this number, Estonia hit the bottom of the list. However, at the same time more than half the population (54%) believed in some sort of spirit or life force. Thus it could be claimed that 70% of the Estonian population are believers, at least in some sense of the word. Professor Grace Davie's description of the British religiosity as "believing without belonging" seems to fit to the Estonian context as well.
A caratterizare l'Estonia è quindi piuttosto la debolezza delle istituzioni religiose (viste prima come un'emanazione delle potenze che occupavano il paese, e poi mantenute lontane dalla vita pubblica durante la fase filo-comunista ma anche durante la liberazione). Questa debolezza rende gli estoni liberi di riconoscersi indipendenti da qualsiasi appartenenza di natura religiosa, lasciandoli soli di fronte alle grandi domande e stimolando la loro ricerca di senso. (Al contrario dell'Italia, paese in cui invece si appartiene senza credere, dove questo genere di ricerca è rimasto sterilizzato per secoli).
Fioriscono così, tra gli altri, percorsi di scoperta e riscoperta che si suole catalogare sotto l'etichetta di "neo-paganesimo".
Fioriscono così, tra gli altri, percorsi di scoperta e riscoperta che si suole catalogare sotto l'etichetta di "neo-paganesimo".
A new phenomenon during the last 15 years has been the rising number of Estonians identifying themselves with a nature-spirituality that could be defined as the Estonian neo-paganism. However, exactly what this is is much more difficult to explain, as it stresses individualism in religious matters. Estonian neo-paganism is closely associated with reverence to nature as well as reviving and following the centuries-old folk traditions, such as the lighting of bonfires during the summer solstice. Reverence for nature and vocal protection of historical sacred groves has given a positive image to the movement and to their religion, known also as the Earth religion.
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