mercoledì 11 maggio 2011

La scuola cattolica nel secolo XXI

Maeve McCormack è il responsabile dell'organizzazione cui fanno capo tutte le scuole cattoliche d'Inghilterra e di Galles. Sul Guardian, prova a rivendicare l'importanza, la centralità e la funzione sociale delle scuole cattoliche per l'intera società britannica (The continuing tradition of Catholic education), finendo per fare il punto sulle principali leve retoriche usate dall'establishment cattolico per mantenere una centralità messa più che mai in discussione dalla prassi.

L'argomentazione di McCormack prende le mosse da una considerazione di natura storica: la chiesa si è occupata storicamente dell'educazione dei giovani, compresi quelli provenienti dalle famiglie disagiate, ben prima dello stato e di ogni altro ente, contribuendo quindi al progresso della "civiltà" e del paese. In altre parole: siamo in debito con loro.

Il secondo argomento di McCormack fa invece riferimento alla natura "popolare" delle scuole cattoliche di oggi: le scuole cattoliche non sono scuole elitarie o enclave abitate da una popolazione omogenea di bianchi cattolici della middle class, quanto piuttosto luoghi in cui trovano rifugio giovani dotati di qualità ma non di mezzi economici. Oggi, spiega McCormack, le scuole cattoliche britanniche continuano ad accogliere giovani provenienti da ogni strato sociale, non-cattolici compresi: pur conservando un'elevata qualità, le scuole cattoliche sono anche un luogo in cui la diversità etnica e sociale tra gli alunni è più accentuata. Le istituzioni cattoliche meriterebbero quindi rispetto e privilegi, secondo la retorica di McCormack, perché sgravano la società dalla cura dei diseredati, degli orfani, dei marginali; un vecchio discorso che neanche il welfare state e le rette salate delle scuole ed università cattoliche (comparate alla gratuità o quasi delle istutuzioni pubbliche) sono riuscite a scalfire.

E poi arriviamo alla motivazione principe: le scuole cattoliche forniscono un'educazione ("laica" e non dottrinaria, dicono loro) ai valori morali comunque benefica per l'intera società, a prescindere dall'etichetta religiosa. Per dirla con McCormack, "We consider education to be crucially important as a means of forming the whole person intellectually, morally and socially and we want to help to give children as good a start in life as we can. Catholic schools strive to offer children a well-rounded education, providing them with a moral basis from which they are free to make their own decisions."

Storia, pluralità, basi etiche "laiche". Forse la scuola cattolica è davvero, almeno retoricamente, una scuola sempre più come le altre.

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