lunedì 14 marzo 2011

Qui radio Londra: La morte della retorica dell'equidistanza

Questa sera, appena dopo il Tg1, debutterà la nuova striscia quotidiana di approfondimento a cura di Giuliano Ferrara. Come riportato da AltreNotizie, "Secondo le anticipazioni si parlerà “di politica, economia, teologia. Niente ospiti, niente interviste, niente servizi - spiega Ferrara all'Ansa - solo la mia opinione”.

Qui radio Londra segna per la Rai la fine della retorica dell'equidistanza, dell'aderenza al fatto ("Il Fatto" di Enzo Biagi), del primato della dialettica e del dibattito ("Batti e Ribatti" di Pierluigi Battista), del semplice ascolto dell'opinione pubblica ("Secondo voi" di Paolo Del Debbio, prima di Studio Aperto). Collocata nello spazio sacro immediatamente successivo al programma che dovrebbe rappresentare il momento di massima imparzialità per antonomasia (il Telegiornale), la striscia di Ferrara segna il passaggio dal giornalismo che si rappresenta come equilibrato, educato ed educativo (anche se non lo è) alla propaganda esplicita, alla diffusione di opinioni top-down, alla tv un tanto al chilo (per dirla con AltreNotizie). 

Secondo AltreNotizie, "Qui Radio Londra rischia di diventare un rinforzo positivo per le baggianate appena trasmesse dal tg1 di Augusto Minzolini. Calando questa coppia di “cani da riporto”, come li definirebbe Marco Travaglio, lo slot preserale della rete ammiraglia diventa un’irresistibile cassa di risonanza per l’Esecutivo e, ovviamente, per Berlusconi". Nessun dubbio a riguardo. Ma Qui radio Londra è molto di più: è il segnale che la retorica illuminista è ormai da considerarsi roba vecchia. Questo sì che è imbarbarimento.

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