lunedì 13 settembre 2010

Adro: passo falso leghista o vero comunitarismo?

Il bravo Michele Serra torna sulla questione della scuola di Adro con un bel pezzo che vi consiglio di leggere. In particolare, l'articolo di Serra è interessante perchè descrive una situazione esemplare di comunitarismo quasi all'americana: Adro viene descritta come una comunità di evangelici americani completamente fuori dal mondo, un corpo estraneo chiuso su sè stesso in cui tutti condividono un pensiero unico religioso, onnicomprensivo e fanatico, presidiato con energia ed imposto con fare minaccioso a quei pochi che sgarrano dalle leggi del branco. Non dobbiamo prendere questa lettura alla leggera; se non altro perchè nel mondo queste cose esistono (in America si è arrivati ad imporre lo studio del creazionismo, altro che il folklore padano di Adro), e perchè c'è pieno di studiosi che studiano la crescita in Europa di questi gruppi appunto definiti neo-comunitaristi che guarda caso costituiscono la galassia della destra identitaria europea (da Le Pen alla Lega Nord).

Ciò nonostante continuo ad avere i miei dubbi riguardo a queste letture un pò apocalittiche. Ieri mi chiedevo se la mitologia leghista può conquistare davvero le masse padane: davvero la comunità di Adro (o almeno la sua maggioranza leghista) condivide un pensiero, un'ideologia e una mitologia unica? Davvero crede nello stato padano con una bandiera, una filosofia della storia, un Pantheon di eroi, un'intera liturgia pagana nuova?  Davvero gli "intellettuali leghisti" riusciranno a convincere a fondo i cittadini di Adro, al di là di qualche fervente attivista? O queste cose la gente comune in fondo le ignora, o le vive magari con un pò di disagio ("guarda un pò questi quanto si stanno allargando...")? Perchè a fianco dell'idea di una massa indottrinata e fanatica, che pensa e si muove come un corpo solo, non dobbiamo escludere l'immagine alternativa, più italiana: i cittadini di Adro come un gruppo di persone che si salda soltanto attorno ad un set di interessi concreti (razzismo spiccio, generici paradisi comunitari perduti, abbasso Roma ladrona), in un clima sicuramente preoccupante e spaventoso, ma che in fondo è poco interessata al paganesimo ed all'epica leghista.

Forse l'esperimento di Adro è proprio il sintomo del tentativo di fare il salto di qualità: indottrinare le masse all'ideologia ed alla mitologia leghista (sempre che ne esista una minimamente vendibile). occupando il territorio ed inventando, fenomeno classico iperstudiato, una qualche tradizione per legittimare a posteriori un'ideologia Queste cose tra l'altro hanno funzionato ed anche: non più di 8 decenni fa, banalmente, a pochi chilometri da Adro spopolava un movimento comunitarista in fondo simile (cioè quello nazista) costruito su una simile riscrittura della storia. 

Ma forse quello di Adro è un passo falso, un delirio di onnipotenza che si abbatterà sugli amministratori leghisti quando i cittadini di Adro rifiuteranno il tentativo di imporre su di loro, gente di campagna tranquilla e poco interessata alle filosofie della storia, un'intera contro-cultura secessionista. Ribadisco: forse ai cittadini di Adro vogliono "solo" essere padroni a casa loro opprimendo il diverso, e la Lega può funzionare finchè vola basso senza inventarsi ed imporre visioni culturali troppo complesse e grottesche.

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