Ha senso parlare di "sacralità" del matrimonio come se il matrimonio fosse un'istituzione stabile, inevitabile, monolitica, connaturata alla natura umana? Non è forse la stessa storia del "matrimonio" a mostrare come il suo significato sia mutato nel tempo, assecondando (e partecipando) le rivoluzioni materiali e culturali? Perché quindi tanto astio verso le nuove forme di unione, o semplicemente verso le visioni meno istituzionali e ortodosse della vita di coppia? Non è forse la stessa "sacralità del matrimonio" una fra le tante retoriche, l'estrapolazione di una fra le tante visioni che costituiscono il flusso mutevole delle relazioni fra persone?
Se ne parla, seguendo rapidamente ma significativamente l'evoluzione di questa istituzione nella storia, su Alternet ("Wife Auctions? Why Marriage Has Never Had Any "Sanctity")
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