giovedì 5 maggio 2011

Fratelli IN Italia - Passaparola!

Una lettera raccomandata, inviata dal comune ai diciassettenni nati in Italia da genitori immigrati, per ricordare ai ragazzi che lo desiderano che è tempo di avviare le pratiche per richiedere la cittadinanza italiana (e per spiegare le procedure ed i riferimenti del caso). Andrea Sarubbi rende conto di questa interessante iniziativa rivolta agli amministratori locali, inaugurata dall'amministrazione comunale di Reggio Emilia. 

Al di là dell'indubbio valore informativo, questa inziativa è fondamentale per il suo valore simbolico: essa rappresenta infatti una mano tesa, da parte delle istituzioni locali (il primo - ed il più concreto ed accessibile - tra i livelli di aggregazione democratica) in rappresentanza della comunità di vicinato, che invita i ragazzi a diventare partecipi a tutto tondo di questa comunità affiancando ai doveri che essi già hanno in quanto residenti (pagare le tasse, rispettare le leggi) i diritti di cittadinanza (voto, libertà di movimento, apertura di tutti i concorsi pubblici) ma anche e soprattutto il potersi sentire parte, al 100%, senza più distinguo - siano essi anche solo burocratici - di sorta.

Oltre che dovuta, la speranza è che questa mano formalmente tesa possa rappresentare un primo superamento di quel razzismo istituzionale (e di governo) che è uno dei motori della rabbia giovanile 2G (il motore principale è il comportamento delle persone, ma quello è sicuramente più lento e più difficile da cambiare).

In Italia tutti conoscono un amministratore locale o un sindaco; l'invito è quindi - prima di tutto - a far girare la voce.

Questo l'incipit della lettera firmata dal sindaco e dall'assessore alla coesione sociale (un bel nome per un assessorato):
“Gentile…, scriviamo a Lei e ai suoi familiari per sottolineare che, con il compimento del 18° anno di età, Lei ha diritto – se i requisiti corrispondono alle richieste della legge – a vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana. Diventare cittadini italiani significa fare parte a pieno titolo del Paese in cui viviamo, accedendo ai diritti civili e politici: poter partecipare a concorsi pubblici, poter votare, poter viaggiare liberamente. A oggi, la legge italiana non riconosce automaticamente la cittadinanza a chi nasce in Italia, se i genitori non sono a loro volta cittadini. Come Amministrazione comunale di Reggio Emilia, crediamo molto nella Sua partecipazione alla vita della città da persona attiva e consapevole. Abbiamo voluto segnalarLe questa importante opportunità perché non vada perduta e perché la Sua cittadinanza di fatto diventi effettiva. La invitiamo quindi a seguire le indicazioni della lettera allegata e speriamo di poterLe ufficializzare presto la cittadinanza. Nel caso ciò non sia possibile per mancanza di requisiti, La invitiamo ugualmente ad attivare il percorso di acquisizione secondo le norme di legge”.

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